Perchè cercare lavoro quando possiamo starcene lì sdraiati ad aspettare che l'oro ci piovi addosso com'è successo a Danae? |
Attenzione, il post che state per leggere è altamente tossico.
I pubblicitari hanno scoperto un rimedio infallibile alla crisi economica (e a molti altri problemi). Siete curiosi di sapere qual è?
No, non sono le sfere del drago. E' il gioco d'azzardo.
Oramai il mondo della pubblicità è convinto che basti allestire un corpo di ballo per convincerci tutti che sia un'ottima scelta affidare i risparmi ad una banca che ha il coraggio di chiamarsi CheBanca!
Il SuperEnalotto ha adottato in pieno questo nuovo trend: tra acuti e coretti ti convince che non potrai mai farcela da solo, che l'unico modo per ritrovare la luce in questi tempi bui è affidarsi ad una dea bendata che ci vede anche meno di te.
Un branco di esaltati, che ormai al posto delle pupille hanno i limoni e le ciliege delle slot machine, saltella di qua e di là parlando di sogni che diventano realtà e di ambizioni improbabili (anche più improbabili delle aspirazioni professionali dei bambini della Kinder... quale bambina vorrebbe fare "la naturalista"? Ma soprattutto, che lavoro è?). C'è lo yuppie che vuole comprarsi un vigneto, il padre di famiglia che vuole produrre un "grande film" (verosimilmente un cinepanettone), il manager che vuole salvare la compagnia con la schedina magica, senza contare le donne...
Sono loro ad uscirne peggio. Anni e anni di lotte per l'emancipazione femminile buttati nel ces...tino: in Italia il femminismo è un gratta e vinci con su scritto "Ritenta, sarai più fortunato".
"Io sogno un parco per il mio bambino", "darò ai miei figli un futuro splendente" (e soprattutto un ottimo modello di vita) o "voglio champagne ghiacciato a tutte le ore". In altre parole sono disponibili solo due tipologie di donne: la moglettina anni '50 della serie "com'è andata a lavoro, caro? Ti ho preparato il roastbeef per cena" oppure le sgualdrina in accappattoio a cui piacciono le bollicine. Dio non voglia che mi ritrovi a dividere il bagno con l'acolizzata nella vasca... Champagne a tutte le ore? Al massimo vai in campagna... a zappare la terra! I SOLDI SI SUDANO!
Certo che, poverina, se una passa tutto il giorno nella vasca (e non è Alex Britti) è normale che le sue capacità intellettive si riducano a quelle di una paperella di gomma. L'acqua calda gli avrà lessato il cervello, oltre che le dita. Stia attenta a non fare la fine di Marat.
Ma forse sono troppo duro...
Magari i pubblicitari vogliono davvero dare una mano agli italiani, dispensare consigli utili e costruttivi...
Insomma, vale la pena giocare al Superenalotto... l'importante è che giochi "il giusto". Peccato che per alcuni il giusto vuol dire "mi gioco anche mia madre, tanto poi con quel che vinco me la ricompro, con tutta la casa di riposo inclusa!".
Proprio non capisco come si possa pubblizzare qualcosa che provoca dipendenza. Da domani ritorniamo a pubblicizzare le sigarette, no?
Il vero azzardo è contare sulle proprie forze e rimboccarsi le maniche!
Ma a chi voglio darla a bere?
Se andiamo avanti va a finire che cederò anch'io al gioco... sì, faccio una bella puntata alla roulette, alla roulette russa però.
Ciò che dici non fa una piega, ma devi ammettere che il jingle di CheBanca è orecchiabile :D
RispondiEliminaMa un giorno dedicherai un post alle pubblicità che meritano? Ce ne sono molte!
CheBanca ne ha fatti molti di jingle... ma per qualche motivo non me ne viene in mente neanche uno! Li avrò rimossi tutti :)
RispondiEliminaComunque sì, ci sono tante pubblicità belle, però sai com'è... "indignatio facit versum"! :)
In ogni caso mi ingengerò per esaudire todos tus deseos.
Besos :*
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RispondiEliminaMi hanno ammazzata con la canzoncina del Superenalotto aspettando il treno per Bologna. Mezz'ora. Mezz'ora di canzoncina del superenalotto sparata a palla e ripetuta. Io la trovo una cosa alienante e pericolosa, non accade qualcosa del genere anche in Farhenheit 451? Peccato che invece della voglia di giocare, mi siano venute le convulsioni all'udire voci femminili parlare solo di bambini e champagne. Cristo... Robe del genere ti fanno pensare che tutto sommato la Kinder sia un passo avanti. La naturalista, per quanto mestiere dubbio, è pur sempre un lavoro... strano che non abbiano detto qualcosa tipo "Anna vuole fare la mamma".
RispondiEliminaAhahahaha sono contento che tu sia uscita indenne da questo diabolico lavaggio del cervello! Comunque hai ragione, meglio naturalista che altri stereotipi stantii!! :D
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