mercoledì 11 aprile 2012

La fiaba barocca di Biancaneve (e i sette centimetri di sopracciglia)

La radiosa Julia Roberts esamina incredula le abominevoli sopracciglia di Biancaneve...
Aiuto! Chiamate l'estetista!
Ma Biancaneve uno specchio l'ha mai visto? Non dico quello delle brame della sua matrigna, ma almeno uno specchietto da borsa...
Durante le due ore di Biancaneve (Mirror mirror, nell'originale) ho fatto davvero fatica a concentrarmi sul film: il campo visivo era completamente ostruito dalle frondose sopracciglia della protagonista (Lily Collins, figlia di Phil). Fortunatamente le magnifiche scenografie, i costumi da sogno e la brillante Julia Roberts nelle inediti vesti (e che vesti!) della cattiva sono riusciti a trarmi in salvo dalla selva oscura di Biancaneve... altrimenti detta l'Abominevole Donna delle Nevi.
Persino lo specchio delle brame (un alter-ego di Julia) evita di soffermarsi troppo sul fatto che Biancaneve abbia superato in bellezza la perfida Regina... probabilmente per evitare l'ilarità generale in sala, anche se si tratta pur sempre di una commedia e io avrei apprezzato tantissimo il gratuito dileggio di Lily Collins.
Sopracciglia a parte, i miei occhi si sono nutriti della lussureggiante, opulenta scenografia, che definirei iperboreo-barocca: dal palazzo reale, una specie di Agrabah innevata (con le cupole a bulbo in stile Cremlino), ai fastosi interni, un trionfo barocco di colonne tortili, stucchi, specchi e sale da ballo che esplodono di colori. Sono i colori violenti della compianta costumista Eiko Ishioka (premio Oscar per Dracula di Bram Stoker), che intona qui il suo canto del cigno.


 "Questa non è la storia di Biancaneve" esordisce il film, e infatti la più bella del reame è senza dubbio lei, Julia Roberts, una regina vanitosa e dispotica, ma schietta nella sua perfidia, con gli ormoni in subbuglio per il petto nudo del principe azzurro e un pungente senso dell'humour: quando il  principe decanta le grazie di Biancaneve, Julia taglia corto con un "Concordo per quieto vivere". Vale la pena guardare il film anche solo per questa scena.


In conclusione, ciò che ricorderò di questo film non è sicuramente la trama, una rivisitazione più o meno originale della fiaba dei fratelli Grimm (che, tra l'altro, non rientra tra le mie preferite). Se volete saperne di più continuate nella lettura, ma attenzione agli spoiler!



Era evidente la disperata volontà di reinterpretare a tutti i costi la storia, aggiungendo nani e ballerine in quantità pur di non annoiare il pubblico... il risultato? Biancaneve si trasforma in Xena (sì, perchè ora tutte le fanciulle delle fiabe, da Alice a Cappuccetto Rosso, devono saper armeggiare con spade, shuriken e bazooka), la foresta dei nanetti è infestata da una terribile bestia, inesistente nella fiaba originale (una specie di vellutato drago Shenron, leggermente più peloso di Lily Collins), lo specchio magico della Regina è un passaggio segreto che conduce in una cupa palafitta polinesiana e la mela avvelenata appare soltanto alla fine, quando ormai siamo arrivati "alla frutta".Vogliamo parlare del balletto finale in stile Bollywood? Un omaggio patriottico del regista Tarsem Singh che per me è stata una doccia fredda. D'altronde il barocco deve solo stupire! 

4 commenti:

  1. Diciamo che avevi ragione: il concetto di film blè si può esprimere in diversi modi. (E che modi aggiungerei)
    Blè,
    Jez

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  2. Ma...ma...le sopracciglia di Biancaneve...sono finte, vero? Cioè, lei, l'attrice non ce le ha così...o no?
    Alex V

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    1. Ehm... mi dispiace, ma temo proprio siano le sue O__O
      E ho letto che il regista le ha intimato di non toccarle! O___O

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  3. ahahahah sono inquietanti :)

    NEW POST - I love rock'n'roll

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