Sto parlando degli insopportabili sequel di spot insopportabili già apparsi su questa rubrica. Ultimamente si è ripresentata in tv, puntuale come l'herpes labiale, la pubblicità dei medicinali Carlo Erba. Non sto parlando della signora stitica con l'abito dalle nuance diarroiche (ve la ricordate?), ma dall'adorabile fanciulla che, a giudicare dai capelli ramati, deve essere sua figlia, affetta da un'emicrania martellante.
Io avrei qualche parolina da rivolgerle...
Innanzitutto, sei un caso incurabile di cafonaggine e maleducazione. Entri in farmacia, senza neanche borbottare un buongiorno, e ti presenti al farmacista con un tono imperioso che nemmeno Christina Yang ai suoi specializzandi.
Oltretutto "Capisci?!" lo vai a dire a tua sorella... capito?
Con chi credi di parlare? Guarda che quello lì è Carlo Erba in persona, non tuo zio Policarpo rintronato dalla demenza senile.
"Voglio che se ne vada via."
Ma non te l'hanno detto che l'erba "voglio" è una pianta officinale che non cresce neanche nelle più fornite verande di Amsterdam?
Non puoi maltrattare il prossimo soltanto perchè ti sei svegliata con un cerchio alla testa. Potevi pensarci prima di scolarti tutti quei margarita al tuo quotidiano aperitivo dopo il lavoro... la prossima volta faresti meglio ad ordinare una Schweppessssssss. Anche perchè è risaputo che fare schweppessssssssss è un rimedio infallibile contro il mal di testa.
E' innegabile, comunque, che Carlo Erba abbia la pazienza di un santo. O che si fumi il suo stesso cognome.
Ma a ritornare a galla, come un ruttino da bevanda gassata, è anche lo spot truffaldino di Coca-Cola Zero. Il lestofante è cambiato, ma l'orrendo crimine è sempre lo stesso: servire a degli ignari consumatori dell'insalubre Coca-Cola Zero spacciandola per la classica, altrettanto insalubre Coca-Cola.
Pensavo che a perpetrare questi abominii fosse solo il lezioso ma luciferino venditore di pop-corn che abbiamo già avuto la sfortuna di conoscere (cliccate qui per rinfrescarvi la memoria), ma a quanto pare l'impenitente delinquente ha diversi complici. La scena del delitto questa volta è un concerto, a servire la bevanda è l'infida bibitara bionda, mentre a rivelare compiaciuto il diabolico inganno è un membro dello staff con la vocetta di Alvin Superstar. Intanto un Grande Fratello riccioluto orchestra tutto dall'alto e si gode lo spettacolo dalla sua postazione video.
Si tratta chiaramente di una società a delinquere.
Avete colto la velata minaccia finale? "Stai attento: il prossimo potresti essere tu."
Dovete soltanto provarci, e a zampillare sarà la vostra giugulare, altro che Coca-Cola alla spina.
E questa sì che è una minaccia.
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Wanted: dead or alive. |