sabato 22 febbraio 2014

Nu juorno buono a Sanremo 2014

Solo la magia di Gucci può trasformare
Lucianina di Samosata in una leggiadra

Nike di Samotracia.
Anche la serata revival (non che le altre fossero avanguardistiche) si è aperta sotto il segno della nostalgia. La nostalgia dell'anno scorso. Infatti fa il suo inspiegabile ritorno sul palco dell'Ariston Marco Mengoni: neanche dovesse riconsegnare la fascia e il diadema di Miss Italia. L'atmosfera sembra più frizzante del solito, il ritmo è serrato, i duetti scivolano giù tutti d'un sorso. Esordiscono cantando La donna cannone i Perturbazione e Violante Placido, dai capelli glossy glossy ma scossi, come se fosse appena uscita dalla galleria del vento. Mi ha fatto una gran tenerezza: visibilmente terrorizzata, nuda e infreddolita come Eva il giorno della cacciata dal paradiso terrestre. Sembrava dovessero spararla col cannone da un momento all'altro. Tutto sommato non se l'è cavata neanche così male.
Fascinosa e ironica Fiorella Mannoia, nel suo peplo rosso Jessica Rabbit. Accanto a lei, Frankie Hi-NRG, la panza traballante, si muoveva con la grazia di Orso Balosso.
Noemi, invece, abbacina tutti col suo grembiulino giallo limone, che sembra fatto di quel nastro plissettato con cui si guarniscono le torte. "Enzo Miccio lo voglio affossare..." mormora a denti stretti alla Littizzetto, che, stranamente imbarazzata, fa finta di niente. Evidentemente il jedi del fashion ha minacciato di fendere a colpi di spada laser i suoi abiti da principessa Amidala. La scherzosa lotta tra Noemi e Miciomicio è proseguita su Twitter, dove hanno giocato a Titti e gatto Silvestro. Eppure il giallo canarino spopola, vedi le scarpe di Arisa, che di Titti ha anche la voce.
Un altro ritorno di cui potevamo fare a meno è quello di Kekko dei Modà, che canta al fianco di Renga, quest'ultimo talmente convinto di avere la vittoria nella tasca del gilet da far finta di non ricordare che oggi c'è la finale.
Se l'asso nella manica per risollevare le sorti del festival è il mago Silvan, allora stiamo freschi. Il prestigiatore invita tutti a riscoprire nel proprio "cuoricino" il puer aeternus "di cui parla Montale" (ma non era Pascoli?) e cerca di mantenere il suo tono mistico mentre Lucy e Fabio ridacchiano come scolaretti nell'ora di religione. Il tiratissimo illusionista accorcia Luciana, dopo averla imprigionata nella sua cabina magica, e per un attimo ho temuto volesse farla sparire: non lei, che è l'unica attrattiva di questo Sanremo. La ripresa dei piedini della dimezzata Littizzetto lasciano qualche dubbio: spero vivamente fossero finti, perché altrimenti il suo pedicure sarebbe da denuncia.


"Oh-oh, mi è semblato di vedele un Miccio."

Proprio quando comincio a pensare che questa possa essere finalmente una serata più vivace, ecco che l'attimo "senza fine" di Gino Paoli mi fa sprofondare in piena fase SanREM. Ma a sorpresa la competizione dei giovani, per una volta tanto, viene anticipata a metà serata, e non relegata ad orari marzulliani. Diodato mi fa sobbalzare con l'azzardato verso "Io non lo so come fai a sbattermi così." Siamo sicuri che la canzone sia Babilonia e non Sodoma? The Niro, poi, mi preoccupa non poco: gli occhi rovesciati, i movimenti convulsi, il testo delirante...
Dopo questa bella gioventù, Sinigallia fa il suo ingresso a capo chino: si è scoperto che ha già cantato il suo pezzo in gara durante un evento benefico. L'autogol non può che condurre a un verdetto alla Briatore: "scei fuori!" Inutile dirvi quanto la notizia mi abbia addolorato. Scherzi a parte, chiunque l'abbia denunciato ha agito da grande infame e chissà che brutto karma si starà attirando. Fazio in ogni caso lo farà cantare a mo' di contentino anche oggi, e forse anche domani a Che tempo che fa... a cosa è servito assicurarsi un posto nell'ultimo girone dell'Inferno se poi dovremo sorbircelo comunque?
Subito dopo questo agrodolce arrivederci, giunge Gualazzi, sempre accompagnato dal suo fido "moscone" e da Tommy Lee, batterista dai capelli catramosi. Il brano scelto è il gigionissimo Nel blu dipinto di blu, ma si direbbe piuttosto Nel celestino pallido dipinto di celestino pallido, arricchito da qualche pennellata di inglese, che fa tanto figo. Sempre meglio di Liberi o no, comunque, e di quel suo falsetto da Alvin Superstar. Intanto riflettevo sul fatto che, con quella faccia da schiaffi che si ritrova, non mi stupirei affatto se Raphael dichiarasse di voler entrare in politica.
Renzo Rubino, l'ex-giovane, è palesemente nato vecchio: vecchio l'abbigliamento, vecchi i capelli, vecchie le canzoni, vecchia la voce. Quella sua sicumera da primo della classe comincia a stancarmi. Quando ho saputo che avrebbe duettato con Simona Molinari mi sono subito ringalluzzito: impossibile non ricordare l'orrido centrotavola natalizio che la cantante ha sfoggiato solo l'anno scorso. Per questo potete immaginare quanto profonda sia stata la mia delusione quando l'ho vista scendere la scalinata, bellissima, elegantissima, sensualissima, impeccabile. La trasparenza laterale del vestito lasciava intuire che è anche lei si era smutandata dalla noia.
La stessa scalinata, i gradini trasformati in onde e flutti, è stata solcata anche dall'attore Alessio Boni, con un barbone da fare invidia ad Herman Melville, che recita il testo di Mare d'inverno. Gli occhi sgranati, neanche avesse visto la balena bianca, ma invece c'è solo la Ferreri travestita da focena. L'attore che l'accompagna, Alessandro Haber, è talmente intontito che Giusy deve indicargli con la mano lo schermo del karaoke.
Antonella Ruggiero, giusto per svecchiare un po' la sua immagine, si circonda di un gruppo di berlinesi che suonano i tablet come strumenti musicali, ma riesce comunque, anche questa volta, ad addormentare tutti. La trovata tecnologica è roba da far strabuzzare gli occhi solo a qualche quarantenneminkia, e comunque l'effetto risulta anche piuttosto ridicolo: i "musicisti", che dondolano al ritmo della loro stessa ninna nanna, più che suonare sembrano intenti a cercare di indovinare la password per scroccare il wi-fi dell'Ariston. Sinigallia, dopo l'eliminazione, ci regala una botta di allegria con un Ho visto anche degli zingari felici: con la frase "noi che sopportiamo la malattia del sonno e la malaria" sembrava stesse descrivendo lo stato in cui agonizziamo da quattro giorni noi spettatori.
Abbassa la media anagrafica il dolce Nutellino, il cantante scozzese Paolo Nutini, che omaggia le sue radici italiane interpretando (e mangiucchiando) le parole di Caruso.
Gli ospiti italiani, da Zingaretti a Brignano, come tutti quelli che li hanno preceduti, non fanno che omaggiare qualcun altro (e autopromuoversi). Nessuno che sia se stesso. Questo è sempre più il festival di Wikipedia, visti i continui riferimenti a personaggi sconosciuti al pubblico gggiovane.
E parlando di gggiovani, tra le nuove proposte, viene premiata la denuncia di Rocco Hunt. Che piaccia o meno (a me no, per esempio), una cosa è certa: è più rapper lui di Frankie Hi-NRG. Lo scugnizzo piange a dirotto e abbraccia tutta Sanremo, da Luciana alla statua di Mike Buongiorno.
L'inizio sprint di questa serata mi ha illuso che potesse essere nu juorno buono per questo festival, ma non mi resta che sperare in un lieto finale.

4 commenti:

  1. Marco Mengoni penso fosse dispiaciuto l'anno scorso di non aver ricevuto diadema e fascia per la vittoria.
    Comunque, vogliamo parlare degli abiti di Noemi? Sai che sono di Guillermo Mariotto? Secondo me a stare tutti i sabati sera con la Oxa da una parte e la Carlucci dall'altra si è rincretinito ben bene. E questi sono i risultati.
    Di Rocco Hunt vorrei non esprimermi, dico solo che quando hanno decretato il vincitore sembrava di essere al Boss delle cerimonie :P
    Comunque con il requiem della 64esima edizione vicino (anche se il requiem c'era da farlo già alla prima serata) io mi preparo già per quello Contiano del prossimo anno!

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    1. Ahahahahah si vocifera che lo condurrà Carlo Conti... Bella palla! :) Ma intanto, Ciuffo, Sanremo... Continua!

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  2. Raffy sono d'accordo, c'è un po' di malinconia dello scorso anno e allo stesso tempo fasi REM , come dici tu (ottimo gioco di parole ;) ), che non mancano mai a Sanremo. Troppo lunga l'apparizione di Paoli, Baglioni...per esempio. Ora come ora altri momenti in cui mi sono annoiata non mi vengono, ma ci sono stati. Ma boh, forse dico un'eresia, pure gli ospiti stranieri mi annoiavano...tutti simili tra loro. Mah, rimpiango i Placebo, gli Oasis, Smiths comparsi quando io ero ancora troppo piccola o non c'ero proprio XD ...vabe de gustibus.
    Per non parlare di quanto INASPETTATA fosse la vittoria di Rocco Hunt -.- non commento proprio, certo non fa schifo come Casillo, ma sempre imbarazzo provo. Ce ormai la categoria giovani è da tralasciare, relativamente al vincitore.
    Comunque dai, tirando le somme, non fa schifo questa edizione del Festival, ma nemmeno brilla, un po' come alcuni i vestiti di Luciana, non fanno schifo, ma non sono nemmeno fanstastici. Ci vuole un po' di colore...
    Quanto meno questo mi consente di focalizzarmi seriamente sulle canzoni, che forse quest'anno mi piacciono un po' di più :)

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    1. Questo commentone ne vale almeno tre ;) Comunque no, non fa schifo. Diciamo che è stato un po' troppo prevedibile... Mi sarebbero piaciuti anche gli Smiths, pensa te!
      Luciana è molto più elegante però, secondo me. Gucci non è mica pasta e fagioli ;)
      Grazie bobo, direi che dovremmo solo goderci quel che resta ;0

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