mercoledì 13 febbraio 2013

Sanremo 2013 e il futuro che sarà


Un Festival della Canzone Italiana presentato da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto è una specie di regalo, una fiaba insperata prima di andare a letto, che fa rimpiangere meno il Canone Rai. In ogni fiaba che si rispetti, naturalmente, non può mancare la principessa, che giunge trionfante a bordo della sua sfavillante carrozza bianca. Considerando l'abito nero, però, si direbbe piuttosto che la regina cattiva abbia rubato il cocchio a Cenerentola, costringendola a provvedere altrimenti per i suoi spostamenti (al ballo ci si può sempre andare in autostop.)
La luciferina Lucianina nazionale fa il suo ingresso lanciando sul pubblico dell'Ariston manciate di affilate battute su Imu e Monte dei Paschi di Siena, e non delude con la sua sfavillante ironia, che compie il miracolo di sostituire lo sbadiglio (colonna sonora dei Sanremo passati) con la risata. Bacchetta i direttori d'orchestra, si spupazza i cantanti, fa le fusa a Toto Cutugno, imbarazza deliberatamente gli ospiti: è lei la padrona di casa di questo festival, ed è lei che, zampettando di qua e di là col suo passetto da bambolina con carica a molla, ci invita a seguire con lo sguardo il suo traballante andirivieni sul palco, per la prima volta allestito da una donna, Francesca Montinaro. Nell'omaggiare Burri e Fontana (che aprono squarci sulla tela del passato per provare a intravedere il futuro che sarà), la scenografa costringe l'orchestra ad appollaiarsi su scivolosi ripiani obliqui: l'effetto d'insieme è quello di un gigantesco flipper. Non nego, però, di essere andato letteralmente in estasi per la meravigliosa scala fatta di tasti neri del pianoforte, che, in un attimo, si è costruita come per magia (nera) ai piedi di una Luciana trapunta di stelle. Una scalinata incantata come quella, quasi demoniaca, lugubre nella sua eleganza, ce la vedrei benissimo nel castello di Malefica o nella fortezza di Sauron. Già Luciana ha paragonato i gradini sospesi a mezz'aria alle lame di Edward Mani-di-Forbice.
Un po' Principessa sul pisello, un po' grillo parlante, un po' streghetta, ma anche un po' fata madrina, Lucianina prende per mano l'esitante Marco Mengoni, che gioca con le piume del suo abito, forse riconoscendo le proprie, dati gli striduli gorgheggi e gli acuti gallinacei che emette sul palcoscenico. Per non parlare delle sputacchianti "t" all'inglese e gli accenni di ballo che farebbero venire il mal di mare a Celentano. Ma forse stava solo interpretando la danza dell'incontinente.
Dove ho già visto il sorrisetto malinconico di Raphael Gualazzi? C'ho pensato per tutto il tempo della sua doppia esibizione. Avete notato che canta sempre con gli occhi chiusi? Non ho capito se lo fa per dimostrare di saper suonare anche così ("Guarda, mamma, senza mani!") o se chiude gli occhi per lo sforzo di ricordare i termini aulici con cui ha infarcito le sue canzoni: non ricordo di aver mai sentito paroloni come "velleità","acquiescenza" o il trecentesco "accidia" nel testo di un brano musicale, almeno non in questo secolo.
Quanto a Simona Molinari, da brividi (in senso positivo) la voce, da brividi (in senso negativo) le canzoni proposte, a partire dalla giustamente liquidata Dr. Jekyll Mr. Hyde, ma da brividi soprattutto il vestito: una tovaglia natalizia. Mi domando da quale luccicante incubo, da quale agghiacciante nightmare before Christmas sia nato quest'abito, e soprattutto quale stilista lo abbia concepito: probabilmente Valentino. Sì, ma dopo aver mandato giù la pozione del dottor Jekyll.
Avrei preferito che la Molinari non si avvicinasse troppo alla conduttrice, visto che accanto a lei persino il bellissimo (a mio avviso) abito stellato di Luciana ha finito immancabilmente per ricordare il cielo di carta del presepe parrocchiale.

Era pur sempre Martedì Grasso, dopotutto...
Dai costumi di scena passiamo agli scostumati in galleria. Checché se ne dica, il Sanremo ai tempi delle elezioni non poteva essere più equo. La par condicio è stata perfettamente rispettata: ci sono state tanto le parodie quanto le Parodi. Il formidable Crozza non ha risparmiato nessuno, e se l'imitazione (più vera del vero) di Berlusconi non va giù a qualche contestatore (avanzi di stadio che probabilmente si troverebbero più a loro agio tra il pubblico urlante di un combattimento tra galli che in un teatro), è solo perché la verità fa male.
Tristemente necessario e toccante l'intervento di Marco Alemanno e della coppia di fidanzati gay, come pure l'accenno al tema della cittadinanza per i figli degli immigrati (sollevato al momento dell'apparizione del calciatore Angelo Ogbonna): sembra quasi che Fabio Fazio abbia voluto suggerire una to-do list al prossimo governo, dando voce a quelli che ancora oggi sono a tutti gli effetti cittadini di serie B e che da troppo tempo chiedono, senza essere ascoltati, leggi ormai garantite in tutta Europa.
Per quanto l'introduzione delle due canzoni pro capite sia sfiancante e dispersiva, la regola aurea dell'equilibrio e dell'equità sembra essersi estesa anche alle scelte musicali. Ce n'è un po' per tutti i gusti, dalla litania quasi orientaleggiante di Maria Nazionale ai vaneggiamenti diversamente intonati del cantante col baffetto alla Freddy Mercury dei Marta sui Tubi. Cosa avrà voluto dire? Di che parlava Dispari, la canzone che, a quanto pare, piaceva a tutti, ma che nessuno ha votato? "Complimenti per gli amici / ma quanti amici hai? / Mille modi in cui sorridi / Ma poi non ridi mai..." Stiamo parlando di Facebook, per caso? Delle "bimbeminchia" che si fotografano in bagno con la bocca a viola del pensiero (per non dire "a culo di piccione")?
Marta scendi dai Tubi e chiama l'idraulico, che è meglio. E fossi in te chiamerei anche un nuovo stilista: il chitarrista dove l'avrà trovato quel completo a pois? Gliel'ha dato tempo fa uno stano maraja, vecchio amico di papà?
Quel "Quanto sei gnocca!" urlato a Luciana, esplicito tentativo di captatio benvolentiae, basterà a riscattare i ragazzi di Marta agli occhi (dalla palpebra calante) del diversamente giovane pubblico sanremese?
Per la serie Orrori da indossare (un'idea da considerare per il prossimo docu-reality di Real Time), trionfa l'abito color Mon Chéri di Maria Nazionale, che ha gettato un'ombra inquietante sul palco di Sanremo: chi le ha strappato la manica sinistra? Anastasia e Genoveffa? O forse Anna Oxa, che si aggira per l'Ariston come il Fantasma dell'Opera, tramando vendetta per essere stata esclusa senza pietà dalla rosa dei concorrenti? Oppure E' colpa mia va interpretata come un'auto-denuncia di Maria?
Roberto Giacobbo, ospite della seconda serata, ha già promesso di dedicare uno speciale di Voyager all'ectoplasmatica figura della Oxa e al mistero della manica scomparsa.
Mortificante anche quella specie di pareo azzurro indossato da Chiara Galiazzo, ma la sua voce è l'unica che spicca, con due belle canzoni, L'esperienza dell'amore e Il futuro che sarà. Promettente anche A bocca chiusa di Daniele Silvestri, anche se ho sempre riserve sui brani a tematica sociale, che reputo una scelta un po' troppo "gigiona" nel contesto dell'Ariston.
Ora non ci resta che aspettare di sentire gli atri sette big e i primi virgulti di gioventù. Spero solo che Malika Ayane, con la sua voce piena, fruttifera e avvolgente, riesca a farmi dimenticare le note dolenti di questo esordio. Ahimè, le aspettative sulla seconda serata non sono granché confortanti: quelqu'un m'a dit... que ci sarà Carlà Brunì...
Confido nella buona tata Lucia-na: salvaci tu!

8 commenti:

  1. Wow Raffy! Francamente aspettavo di leggere questa tua "recensione" su Sanremo, così puntuale e precisa che me ne sbatto altamente dei programmi che da stamattina alle otto hanno iniziato con i commenti sul Festival! :) Devo dire che sono pienamente d'accorto con quanto hai detto, bravo bravo :) Solo che a me, proprio non piacciono gli abiti di Lucy :( che palle, si veste benissimo da Fazio a Che tempo che fa, boh forse mi sono creata troppe aspettative....Però a parte tutto è BBBBBRAVISSIMA (Con 5 B) meno male che c'è lei a ravvivare il tutto. Quelle doppie canzoni sono un po' stufevoli, poi alemeno a me non sono piaciute tantissimo a parte Chiara, come hai detto (hai sentito chi è l'autore della sua canzone?? :) )e FORSE, dico forse, Raphael Jacopo Gualazzi...devo riascoltarla perche ero un po' distratta. Bè aspetto i commenti di stasera, allora :)

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    1. Bobo *___* Grazie per la stima e la considerazione, e soprattutto per avermi preferito a Elisa Isoardi! Anche se so che non posso competere con Mara Venier...
      Sono contento che 'sta volta siamo concordi, almeno per ora. Degli abiti di Lucy, sinceramente, mi è piaciuto il primo e il secondo... il terzo per niente. In ogni caso cambierà stilista ogni giorno, perciò avrà modo di riconquistarti ;) In ogni caso bravissima, con dieci mila B :)
      Chi è l'autore della canzone di Chiara? :S
      Grazie ancora cuore, e a presto!
      "Sanremo continua" (cit.)

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  2. bel post... aspetto con ansia quelli sulle altre serate... ma perché c'è Carla Bruni?? so che Fazio ha un debole per lei ma.. fino a qualche giorno fa non schifava gli italiani??

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    1. Ti ringrazio! :D
      Io credo che Carlà si sia decisa a scendere tra noi comuni mortali perchè, non essendo più la première dame, non se la fila più nessuno neanche di striscio ;)

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  3. BRavo Raffy, ottima recensione. Io non guardo mai il festival di Sanremo ad eccezione di quelli condotti da Fazio che trovo siano sempre un passo avanti agli altri.
    Ti confesso che Crozza ieri sera mi ha fatto proprio tenerezza, ho trovato l'atteggiamento vergognoso e indecente da parte dei due contestatori e tra l'altro penso che Crozza non sia neppure schierato perchè nel fare satira colpisce tutti gli schieramenti politici. Buona serata

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    1. Grazie mille *____*
      Sono d'accordo con te, Fazio è davvero uno dei pochi personaggi televisivi che fanno veramente servizio pubblico e che arricchisce l'altrimenti desolato palinsesto Rai.
      Anche a me è dispiaciuto vedere Crozza in quella situazione, ma, da grande professionista, grazie anche all'aiuto di Fazio, ha mantenuto la calma ed è riuscito a ripartire alla grande. Effettivamente la sua satira non fa sconti a nessuno e i contestatori avrebbero fatto meglio ad aspettare prima di gridare allo scandalo.
      Buona serata anche a te e grazie mille ancora! :)

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  4. Uuuuuuuuuuuh ma che post stupendo! *___* Sei un sanremologo nato! <3
    Allora concordo su tutto:se non ci fosse la Littizzetto non si saprebbe come fare! Mi fa morire ogni volta che la vedo!
    Per Trashipirina il premio alla prima serata sia per canzone che per abito (soprattutto per l'abito) è indiscutibilmente Maria Nazionale! Non mi è piaciuta la scenografia, quasi da lavori in cantiere e neanche rilegare l'orchestra nella stratosfera.
    Come inizio non mi è dispiaciuto, anche se rimpiango per questo i pomposi-festival di Pippo Baudo :P

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    1. Grazie mille dottor ciuffo *______* nessuno come te riesce a cogliere le più sottili sfumature di trash...
      Quanto alla scenografia, esclusa la mia adorata scala, non piace neanche a me... Dove sono i fiori???????? :(
      Grazie ancora mio caro, buon sanremo!!! *__________*

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