martedì 6 agosto 2013

Ricordi cordovesi (capitolo secondo)

"E come dico sempre io, se non è barocco è un pastrocchio." (Tockins)
Lo so, vi ho lasciati col fiato sospeso, senza alcuna anticipazione sulla conclusione delle mie rocambolesche avventure a Córdoba. Se può consolarvi, di fiato ne abbiamo avuto ben poco, io e le mie improbabili compagne di viaggio, mentre arrancavamo esanimi per le interminabili rampe della Giralda, il sommo campanile della Cattedrale di Siviglia. Da quanto ho capito, a Siviglia non amano i gradini. Di scale nemmeno a parlarne. Solo rampe. Persino in stazione ci sono rampe mobili, anziché scale mobili, col rischio di sfracellarsi a terra e morire schiacciati dal proprio trolley.
Dicevo... conclusa la nostra gita a Siviglia, dopo aver ammirato la città dall'alto della torre campanaria e aver esaminato dal basso le minuziose decorazioni da mille e una notte dell'Alcázar, siamo ritornati alla californiana Córdoba, che ci ha riaccolti coll'asfissiante abbraccio dei suoi trent'otto gradi centigradi. Peccato non essere riusciti, per questioni logistiche, a visitare anche Granada, la Grande Mela(grana.)
In compenso, però, ci siamo ricreati negli incantevoli, ombrosi e verdeggianti patii del Palacio de la Viana (per la serie "case da sogno"), disquisendo di Averroé, declamando sonetti di Góngora e cercando di stabilire a chi somigliasse la nostra guida. Perché si sa, ogni giardino ha il suo serpente. Smunta, dalla pelle bruna e avvizzita, vestita di verde e tutta tintinnante di gioielli simil-aztechi, per me assomigliava terribilmente a Yzma de Le follie dell'imperatore. Mia madre invece l'ha chiamata tutto il tempo Belfagor (è curioso come a generazioni diverse corrispondano associazioni mentali diverse.) In ogni caso, credo che il suo aspetto si avvicinasse soprattutto a quello di un'iguana: sono arrivato a questa conclusione confrontando la sua faccia squadrata e gli occhi vacui e contornati di nero con i rettili di un antico arazzo francese raffigurante la fauna delle Indie Occidentali.
La sosta successiva del nostro tour è stata la siesta a Plaza del Potro, citata da Cervantes - come afferma orgogliosa una maiolica - nel suo Quijote, "il più bel romanzo del mondo." A pochi passi da Plaza del Potro, c'è il bar-ristorante Sojo, citato da Raffy nel più bel blog del... okay, va be, il paragone non regge, ma in ogni caso vi raccomando questo posto: non c'è niente di meglio di un cocktail ghiacciato all'ombra degli aranci, col sottofondo del ciarlare allegro dei pappagallini e l'ansimare di un riccioluto perro de agua (una razza canina autoctona della Spagna), mentre le acque color giada del Guadalquivir scorrono placide sotto lo sguardo bonario della statua dell'arcangelo Rafael. I ritmi lenti del vivere spagnolo invitano il viaggiatore all'indolenza e invogliano anche il maniaco delle "tabelle di marcia" a fermarsi ogni cinque minuti per spiluccare qualche stuzzichino. Per ogni tappa, un giro di tapas.

Arance di Julio Romero de Torres (1895-1905), il pittore cordovese famoso per i suoi
ritratti femminili ("Da lui è nata la leggenda che le
ragazze di Córdoba siano le più belle
di tutta la Spagna" mi ha ragguagliato Selena, leggermente piccata, "E' per questo
che qui se la tirano tanto...")
In alto a destra Plaza del Potro (Córdoba), al centro un ponte di Plaza de España
(Siviglia), fiabesca piazza neo-moresca ricoperta di maioliche dipinte (ci hanno girato
persino alcune scene di Star Wars), in basso a sinistra la mia mano che solleva
un bicchiere di tè alla rosa e al gelsomino, in basso a destra un balcone chiuso della
Judería (il quartiere ebraico di Córdoba)
 
Poi, tra chiacchiere e frutta secca, arriva l'ora del tè. E che fai, puoi dire di no a un buon tè gusto shampoo alla rosa e al gelsomino in una delle arabeggianti teterías del quartiere ebraico?
L'idea era di bere qualcosa di fresco, ma poi mi sono convinto a ordinare un tè caldo, guardando con menosprecio un turista nordeuropeo  fare tanto il gradasso mente armeggiava su e giù con la teiera per versare elegantemente il tè al suo stuolo di perfetti figlioletti biondi, tutti con gli occhietti azzurri traboccanti di ammirazione.
Ci siamo trastullati così, ora dopo ora, nell'ozio più sfacciato, benedetti dall'acqua nebulizzata che cala misericordiosa dall'alto di ogni bar creando una rifrescante atmosfera da foresta pluviale (anche se, con un caldo simile, avrei preferito piuttosto una secchiata d'acqua gelida in stile Flashdance). Verso sera, giusto per fare un po' di movimento, abbiamo sollevato a fatica il sedere dai cuscini di seta per posarli sulle sedie in prima fila di un ristorantino tradizionale, in attesa dello spettacolo di flamenco, mentre, nel frattempo, abbiamo tenuto occupate le mascelle con un flamenquín, una specie di cordon bleu di forma fallica. L'esibizione è stata intensa, per quanto il duende fosse ostacolato dalle battute di Grace e dalla sua altruistica pretesa di fare vento alla cantaora col suo ventaglio fresco di acquisti. La bailaora assomigliava molto a Sarah Jessica Parker, però con i capelli neri, e vestita meglio. Oltre al fatto che Sarah Jessica Parker non pesterebbe mai così forte i piedi per paura di rovinare le sue Manolo Blahnik.
Non so perché, ma ogni volta che sono in Spagna c'è sempre qualcosa o qualcuno che mi fa pensare a Sarah Jessica Parker.
E a proposito di Sarah Jessica Parker, non credo di essere mai salito su così tanti taxi come durante questa vacanza. Neanche Carrie in tutte le sei stagioni di Sex and the City. Ce la siamo presi comoda come non mai, forse perché, come ha acutamente osservato Selena, non c'erano maschi brontoloni e oltranzisti del risparmio (velata allusione ai nostri padri, comunemente noti come Totò e Peppino: praticamente un mostro a due teste.)
Dopo una tale, sfiancante via crucis gastronomica,  io e Selena siamo ancora abbastanza energici da gettarci a capofitto nella trasgressiva notte cordovese, dove il ritmo caliente del reggaeton di Henry Mendez e Pitbull prende il posto del flamenco. Sì, so che è difficile da credere, ma Pitbull "canta" anche canzoni da solo.
Per la disco del venerdì sera ho sfoggiato il mio nuovissimo look "sono troppo in ritardo per infilarmi la camicia nei pantaloni e abbottonarmela tutta", meglio conosciuto come "sveltina in ufficio", outfit che in patria ha già riscosso un inaspettato successo di pubblico e di critica. Penso proprio che dovrei farla finita una volta per tutte con la mia solita morigeratezza da carmelitano.
Selena, luccicante di paillette, chiama un taxi con la disinvoltura di Serena Van Der Woodsen, e sfrecciamo insieme alla volta del tanto chiacchierato Palazzio. La discoteca non si riempie prima delle quattro, quando io ormai continuo a ballare per inerzia, da sonnambulo. Una specie di abulico burattino animato dalla vodka limón.
C'è da dire una cosa, però, sui modi calorosi degli spagnoli: quando devono spostarsi attraverso folle di discotecari sudaticci, non si fanno largo a spintoni e strattoni come molti rozzi italioti, ma si aprono un varco con estrema, sensuale gentilezza - che siano ragazzi o ragazze -, accarezzandoti soavemente la schiena. Ci manca solo che ti facciano un massaggio. Nessuno tenta esplicitamente di rimorchiare, è uno scambio di effusioni generale che risulta oltremodo rilassante.
Sorto il sole, purtroppo, giunge anche il momento di ripartire alla volta di casa. Così, mogi e avviliti, trolley alla mano, ci dirigiamo verso la stazione, con addosso tutto ciò di cui Selena è riuscita a caricarci (neanche fossimo una carovana di mercanti gitani) per uscire incolumi dal Tribunale dell'Inquisizione presieduto dalle arcigne hostess Ryanair. Mary e Grace, emule della zingara Cloris, si sono dovute ricoprire di maglioncini, t-shirt e bijoux, con una anello ad ogni dito delle mani e dei piedi. A me è andata meglio: la collana di Serena, tutta spuntoni metallici e perle, andava sorprendentemente d'accordo con i miei jeans d'acchiappo aeroportuale e la mia t-shirt bianca con la stampa di Escher. Un po' rockstar in vacanza, un po' gypsy. Ultimamente sto sperimentando mise che non avrei mai pensato di indossare. Mi sa che devo aprirmelo anch'io, il fashion blog.
Non temete: scherzo.
Dopo un interminabile, inelegante ritardo e una serie di esasperanti disguidi coi bagagli, riusciamo finalmente a mettere piede sull'aereo. E' qui che, strizzato nell'angusto corridoio, tra valige volanti e passeggeri sbuffanti come tori a Pamplona, assisto ad una scena tragica degna di Seneca: un'anziana signora dall'aspetto aristocratico, forse un'attrice in pensione, prende posto vicino al finestrino ed esclama a gran voce, con fare teatrale: "La Ryanair non mi vedrà più!" Poi getta indietro la testa e si abbandona ad uno scroscio di risate isteriche, che risuoneranno ancora a lungo nei miei ricordi cordovesi, facendomi sudare freddo. "Sì... ahahahahah... la Ryanair non mi vedrà più! AHAHAHAHA...!"

16 commenti:

  1. Oh, adoro leggere le tue avventure ♥
    C'è una cosa che forse non ti ho mai detto ed è arrivato il momento di rimediare: complimenti per le tue foto Raffy. Mi piacciono davvero tanto *-* Sono sicura che è voluto ma apprezzo molto l'attenzione per i dettagli. Ma di che mi stupisco? Sei un concentrato di bravura dopotutto ;)

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    1. Ti ringrazio, comincio proprio a divertirmi con la macchina fotografica e sono un fan de dettagli *___* Sono contento che tu l'abbia apprezzato ♥
      Grazie, grazie mille ancora! ♥ ♥ ♥

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    2. Comunque dimenticavo, se usi Instagram:-D puoi cercarmi a nome "raffyness". Ci sono molti altri "dettagli" :) <3

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    3. Non uso Instagram ma sono riuscita a trovarti lo stesso... Sei bravissimo Raffy! *-* Sul serio complimentissimi! Sei proprio un mago del dettaglio ;) Ma poi si vede che scatti con una certa sensibilità. Bravo :3

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    4. Sì, Instagram si può trovare anche su internet *___* Sapevo che mi avresti trovato *___*
      Ti ringrazio tantissimo! :* Instagram è il mio dirty pleasure! ♥

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  2. Altro che fashion blog, dovresti scrivere un libro sui tuoi viaggi! Ogni volta mi diverto un mondo a leggere lle tue avventure e imparo qualcosa di nuovo sui posti che visiti.

    PS: la Twinning sta facendo un tè alla rosa e altre varianti tipo lavanda, gelsomino e blossomqualcosa, devo dire che ha gusti molto delicati e naturali, se ti capita provali.

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    1. Ahahah ti ringrazio! Ci sto facendo un pensierino sul libro di viaggi... qualcosa a metà strada tra "Tre uomini e una barca" e l'autobiografia di Licia Colò ;)

      P.S. Non so se sul mercato italiano si azzardino a vendere questi gusti :( Ma se dovessi trovarli ci farò senz'altro un pensierino. Mi piace soprattutto il gelsomino. La lavanda mi dà un po' troppo di pout-pourri :P
      Grazie della soffiata!

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    2. Eh infatti avevo il dubbio che in Italia non ci fossero, quello alla lavanda in effetti era un po' forte, l'ho solo annusato, ma il blossomqualcosa era il migliore. Devo iniziare un commercio clandestino di tè ;-D

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    3. Considerati già ingaggiata come pusher! *____* Il misterioso blossomqualcosa mi intriga assai! ;)

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  3. Ciao Raffy :) Sono d'accordo con Jashder, oltre che bravissimo scrittore sei anche un ottimo fotografo! Complimenti di vero cuore :) Un abbraccio! :) :**

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    1. Ma grazie di vero cuore!!! :D Dolcissima come sempre! Nonostante abbia un principio di Parkinson, di tanto in tanto mi riesce di fare una foto carina :D
      Comunque dipende molto dal soggetto... in posti come quelli è facilissimo fare belle foto! ;) Se hai Instagram puoi cercarmi a nome "raffyness" ;)
      Grazie, grazie mille ancora! Un grosso bacio <3

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  4. Ahahahahahaha oddio inquietantissima la signora!!! E' impazzita O_O
    Quanto sono divertenti i tuoi racconti delle vacanze, Raffy :) li adoro!
    Però stavo pensando che è da un po' che non mi mostri proprio tutte le foto delle tue vacanze, questi scatti che hai inserito qui, oltre ad essere belli, mi incuriosiscono :) Stai diventando un vero instagrammer, anzi ti stai instagrammando sempre di più :D

    PS.vedrai che il look da sveltina in ufficio avrà successo, dagli il tempo ;)

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    1. Ahahahahah grazie bobo! <3
      Comunque hai ragione, è da un po' che sto optando più sul "best of" che sulle foto al completo... più che altro perché temo di annoiarti! :(
      Se sono un instagrammer lo devo anche a te che mi fai spessissimo da modella :*

      P.S. Speriamo bobo, ma se piace a te per me è già tanto :* (lo so, sono un adorabile para...)

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  5. Raffy e' sempre un piacere rileggere i tuoi racconti, a maggior ragione quando sei tu stessa una delle divertenti protagoniste! Grazie per avermi fatto rivivere alcuni dei momenti piu' belli della mia vita...solo chi ha avuto la fortuna come me di vivire o anche semplicemente visitare una meravigliosa ed incantevole citta' come cordoba puo' davvero pienamente!ok...depression time,basta cosi senno' passo l'ennesima notte in lascrime!!ahahahah grazie ancora per questi fantastici racconti! S.

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  6. *puo' davvero apprezzarla pienamente!

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    1. Grazie Sere!!! ;) Nostalgia canaglia, eh? Ti capisco, io provato la stessa cosa per Portsmouth (e non era bella come Cordoba.)
      Non pianger più! :*

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