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mercoledì 2 luglio 2014

Pubblicità insopportabili #34 - La mia estate italiana

E' arrivata l'estate e io non me n'ero accorto! Per fortuna che a ragguagliarmi c'ha pensato l'esagitata speaker del Tg Rocchetta (a cui dovrebbero proibire di bere altro tè). D'altronde è talmente difficile tenersi aggiornati sul frenetico quanto ingannevole avvicendarsi delle stagioni!

Pensatela come volete, ma per me questo rimane un Tg
migliore di Studio Aperto o di Medicina 33 Estate.

Se volete farvi un'idea più precisa di questa stagione e l'Estate di Antonio Vivaldi non rende abbastanza l'idea, riporto qui un componimento poetico sempre più presente nei circoli letterari e soprattutto nei circoli viziosi dell'arido palinsesto tv estivo. Mi sono permesso di frapporre ai versi commenti personali o ipotetiche risposte alle ritmate affermazioni del poeta.


Estate è dove accadono le cose

Puoi essere un po' più vago?


Estate è dove accadono le cose:
incontri, scontri, ferite, cure.


Mah. A me pare più il resoconto di una tranquilla passeggiata nel centro storico di Pamplona. Durante la Festa di San Fermín.

E' lavarsi con il mare
e asciugarsi col vento.

Ho capito, in valigia ce lo metto qualche altro flaconcino da viaggio di Head&Shoulders...

Un altro caso preoccupante di sindrome di Suárez.
Assaggio tutto: il morbido, 
il cremoso, il goloso.

Che per caso vuoi anche una fetta di cul... atello di Zibello?

Vado in bici, in barca, in bambola.
Parlo con lei, parlo coi pesci.

Che tu voglia parlarci, non mi sorprende. Ma fossi in te non mi aspetterei risposte educate. Né da lei, né tantomeno dai pesci.

Parlo di cose che sto per capire.

Eh sì, se aspettassi di capire qualcosa non sapremmo mai che suono ha la tua voce.

Partiamo, non partiamo, andiamo.

Senti, se dobbiamo farla questa vacanza, vedi se ti decidi subito. Io intanto prenoto. Poi te lo piangi tu il biglietto.

Sotto il sole e il temporale, la festa planetaria.

Okay, per me camera singola allora.

I conti, li farò quando sarò tornato.

Io soldi non te ne presto, benintesi...

Mi devi tre baci. Io, un cono 5 Stelle al cioccolato.

... e comunque per me vale solo la valuta corrente.

5 Stelle Sammontana, la mia estate italiana.

L'interpretazione del componimento è all'origine di non poche divisioni tra la critica: per i grammatici alessandrini, si tratterebbe di una puerile descrizione del cazzeggio estivo dal forte tanfo di cannabis, mentre i filologi bizantini sono più inclini a considerarlo il manifesto del genere di persona con cui io non andrei mai in vacanza. E, inutile dirlo, io propendo per la seconda interpretazione.
Incerta è anche la paternità dell'opera, anche se i più l'attribuiscono a un non meglio conosciuto Mecla, cantore semi-leggendario la cui natalità è contesa da località turistiche come Mykonos, Kos, Santorini e Ibiza.
Sembra il genere di cose che potrebbe scrivere quel vostro compagno di classe... insomma, quello che c'è in ogni classe, il fattone che spera di passare la maturità col minimo per potersi "stonare abbestia" in qualche isola greca a caso. Insomma, il classico tipo da spiaggia che, dato il mio rigidissimo sistema di valori vacanzieri (fondato principalmente sulle guide Lonely Planet), per me corrisponde più o meno a quello che per i cattolici è l'Anticristo.
Non so cosa mi susciti maggiore odio: il testo in sé, profondo quasi quanto un bicchiere da shottino, o quella voce... quella voce che sa così tanto di ultimi strascichi d'adolescenza...
Adolescenza nel senso più acneico, ormonale e rivoltante del termine.
Bleah.

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