sabato 4 febbraio 2012

"Il Collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi" di Karen Russell


Il collegio di Santa Lucia per giovinette allevate
dai lupi
, Karen Russell, Elliot, 302 p., 17,50
Innanzitutto, mi sono emozionato come un bambino quando ho scoperto che uno dei protagonsiti di questi racconti si chiama come me: Raffy, un nome che non si legge tutti i giorni su un libro (finalmente una rivincita su tutti i nomi onnipresenti come "Anna" e compagnia bella!).
Scelte onomastiche a parte, l'antologia di racconti Il Collegio di Santa Lucia per giovinette allevate dai lupi è una vera sorpresa per moltri motivi.
Nata nella soleggiata Florida, la giovane e pluripremiata Karen Russell si è imposta all'attenzione internazionale come un vulcano di creatività, conquistando anche Stephen King.
I suoi racconti, felliniani, onirici, sospesi tra realtà e visione, prendono luogo in un'America fantastica, dove i minotauri sposano donne umane, scimmie ammestrate si esibiscono i spettacoli on ice e le giovani figlie di licantropi vengono educate dalle suore a comportarsi come delle signorine a modo. Ogni capitolo è un grande e inquietante parco a tema, come la riserva per alligatori Paludelandia!, dove, oltre ai denti di questi famelici rettili, bisogna stare attenti anche a non farsi possedere da fantasmi lascivi come Lussurioso.
Leggere i racconti di Karen Russell è come andare a letto dopo una cena troppo abbondante: un susseguirsi di sogni spezzati, storie che non si concludono, ma che si saldano a quella successiva in un continuum di immagini e meraviglia.
Si inizia a sognare già dai titoli: come si può non morire di curiosità di fronte a Almanacco astronomico dei crimini estivi? O Il Campo Z.Z. per Sognatori Disturbati? Ava lotta con l'alligatore e Lady Yeti e il Palazzo delle Nevi Artificiali? Senza contare naturalmente il racconto eponimo, in assoluto il mio preferito.
La scrittrice è una maestra del trasformismo, riuscendo a immedesimarsi nei ruoli più svariati.
I grandi protagonisti sono tutti gli outsider, dagli anziani abbandonati agli adulti ai margini della società, ma soprattutto gli adolescenti incompresi. Adolescenti e bambini cresciuti in fretta, sospesi tra innocenza e cinismo.
Oltre all'ironia e il sogno, altra cifra essenziale della raccolta è il gusto per la blasfemia e l'oscenità più o meno latenti. Una sessualità strisciante, inopportuna, anche quando non esplicitata, anche quando sembra non avere alcuna attinenza con la storia, si insinua tra le righe del racconto, seminando nella mente del lettore dubbi sinistri...

4 commenti:

  1. Uh! Mai sentito niente del genere! Da come l'hai descritto sembra un libro fuori dal mondo!
    Attendo il seguito di quel continua :D

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    1. Sì, assolutamente, è sicuramente un libro fuori dal comune e molto originale... :D
      Cmq non so ancora se ci sarà effettivamente una seconda parte. Penso che interesserebbe solo me :P

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  2. Comunque è proprio un libro da te, raffy :) hihi
    chissà chi te l'ha regalato...ahahah!

    ps. che c'hai da dire sul mio bellissimo nome? >.<

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    Risposte
    1. Ahahaha contro il tuo nome non ho niente, ma effettivamente è uno dei più usati in letteratura (e nel mondo reale), perciò tiè! :P Questa è la mia rivincita!

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