lunedì 9 luglio 2012

Quattro famiglie inglesi per Raffy (episodio #2)


Nella scorsa puntata di Quattro famiglie inglesi per Raffy abbiamo fatto la conoscenza dei Thebuckle, i primi concorrenti della nostra gara tra famiglie...
Oggi, invece, spicchiamo un salto in avanti nel tempo, fino alla mia seconda estate zmuffiana, durante la quale sono stato ospite dell'eccentrica famiglia Stalker (ovviamente questo non è il loro vero cognome... ma è molto simile a quello reale e quasi altrettanto inquietante. Per motivi di privacy non posso rivelarlo esplicitamente, ma vi darò un indizio: per quanto ne so, potrebbero benissimo essere imparentati con l'autore di Dracula... Okay, è come se ve l'avessi detto.)
Forte della mia passata esperienza, durante questo secondo mese in Inghilterra ho potuto finalmente demolire (quasi del tutto) la fastidiosa barriera linguistica, unico ostacolo alla mia piena comprensione della realtà antropologica britannica. Il primo anno, infatti, è stato per me una vera sfida comunicativa e la mia unica arma, ahimè, era l'inglese scolastico. Vi basti sapere che il mio primo giorno a Zmuff, Jenny Thebuckle (che, ricorderete, è stata la mia prima host-mother) mi aveva chiesto semplicemente "are you catholic?", e io cosa vado a capire? "Are you catleek?"
Non le ho risposto subito... sono rimasto a fissarla come un ebete per mezz'ora, pensando: "Catleek...? Cat-leek...?! 'Porro-di-gatto'...?!"
Qualche giorno dopo, le chiedo in prestito un paio di forbici, ma avevo pronunciato scissors con la "sc" italiana (per gli amici, "consonante affricata palatale sonora") e lei ci ha messo tre ore per capire cosa volessi, nonostante gliele mimassi con le dita. Voi fareste tante storie se vi chiedessero in prestito un paio di forbisci?
Senza contare la volta in cui mi aveva riso in faccia dopo che le avevo chiesto un air-dryer ("asciuga-aria") anzichè un hair-dryer ("asciuga-capelli").
In effetti, ripensandoci, non è che Jenny fosse poi così simpatica. Decisamente meglio Jane Stalker, che vi presenterò tra poco...
Dicevo... avevo  già alle spalle un mese in Inghilterra, ero ormai sedicenne e mi sentivo molto più cosmopolita e self-confident.
Per dirla breve, gli inglesi si erano sempre vantati di non aver subito altre invasioni straniere dopo i Normanni, ma non avevano fatto i conti con un nuovo, insospettabile Conquistatore.
Di chi sto parlando?
Lasciate che mi presenti.
Il mio nome è Raffy,
e sono l'Esperto di Famiglie Inglesi.

Piccola premessa: tutto quello che leggerete riguardo gli Stalker è assolutamente vero, per quanto assurdo possa sembrare.
Se dopo la lettura di questo post avrete
ancora voglia di patatine (ne dubito),
vi consiglio di provare le Walkers Sale &
Aceto. Non c'è niente di meglio, per me,
in Inghilterra.
La famiglia Stalker è senza dubbio una delle più strane che abbia mai conosciuto, a partire dalla capo-famiglia, Jane, una donna dai tratti orientali, sempre sorridente e dotata di un umorismo contagioso. Quando è venuta a prendere me e il mio conquilino dall'aeroporto, ha ammirato le nostre coloratissime valigie stipate nel bagagliaio e ha commentato, in tono lezioso: "Un arcobaleeeeno!". In quel momento ho pensato che fosse strafatta, poi ho capito che è così di suo. Più tardi ancora, ho capito che è così per via dei calici di vino che ama degustare ogni sera in cucina con aria meditabonda...
Giunti a casa, ci presenta i suoi tre figli: i gemelli (sei anni in due) Moses e Moab, e sua figlia Sherman, di undici anni o giù di lì, con i suoi occhi leggermente a mandorla e il caschetto di capelli castani. Se i nomi di questi poveri bambini vi sembrano assurdi, sappiate che quelli veri sono anche peggio: se volete sapere come ha avuto il coraggio di chiamare sua figlia, vi basta cercare "sciamana" su un vocabolario d'inglese (per un bel po' di tempo non ho potuto fare a meno di ridere ogni volta che Jane la chiamava, visto che la pronuncia è molto simile a quella di "scema".)

Quanto ai gemelli, gli Stalker hanno optato per dei nomi biblici: Moses, ovviamente da Mosè, e Moab, un tizio che (testuali parole) "compare in un paio di pagine della Bibbia". E meno male che i nomi li hanno pescati dalla Bibbia e non da qualche altro best-seller... D'altronde Stephenie Meyer ha chiamato la figlia di Edward e Bella Renesmée, perciò il pericolo è terribilmente reale...
Jane, comunque, sembra essere fiera delle sue scelte onomastiche e mi ha confidato che in famiglia ne sono tutti invidiosi: "Mio cugino ha chiamato i suoi figli Skylark ["allodola"] e Sparrow ["passero"]... chiaramente voleva battermi in originalità, ma non c'è riuscito."
Durante il giro turistico per la casa (che sarebbe sembrata lussuosa se non avesse avuto l'aria di essere stata appena travolta da un uragano... anzi, a giudicare dall'arredamento animalier del salotto, qualcuno doveva aver giocato a Jumanji, lì dentro...), noto nella credenza una tazza con su scritto "Whitney" e, roso dalla curiosità, domando: "Chi è Whitney? L'altra tua figlia?"
"Ehm, no, è mio marito."
"Ah."
Segue qualche minuto di silenzio imbarazzante. Poi mi spiega che Whitney è usato come femminile soprattutto in America, mentre in origine nasce come nome maschile (in realtà il signor Stalker non si chiama realmente Whitney, ma ha comunque un altro nome bisex... non ve lo dico, ma, se proprio insistete, ve lo lascio capire: è stato battezzato come il biondino per cui Rossella O'Hara si prende una sbandata tremenda in Via col vento.)
Whitney, che era stato via per lavoro, torna a casa pochi giorni dopo il mio arrivo.
E' un militare. Aristocratico, brizzolato, atletico e terribilmente snob (ho sempre pensato di stargli sulle scatole: la moglie deve avergli detto che pensavo fosse una donna).

Un giorno ho avuto anche l'immenso piacere di conoscere sua sorella Karina: dall'aspetto non si direbbe che sono parenti. Lui è un ufficiale gentiluomo, lei è una specie di Woody Allen in gonnella. Per quanto si chiami Karina, i suoi modi sono tutt'altro che carini... anzi, è un'impareggiabile cafona. Ha fatto irruzione in cucina insieme al suo caro fratellino e, appena ha visto me e il mio coinquilino, ha chiesto a Whitney: "Cosa sono questi?" (Ha detto proprio "cosa"... "What are they?").
E lui risponde: "This is Student A and this is Student B."
Ah. Ah. Ah!
Simpatia portalo via... via col vento, proprio.
Come dicevo, non si direbbero fratelli a giudicare dall'aspetto, ma per tutto il resto sono praticamente gemelli. Siamesi. Un mostro mitologico a due teste.
Ma sarà meglio tornare a Jane, visto che ho ancora un po' di cose da dire su di lei. Come definirla se non come la perfetta donna di casa? L'incarnazione dell'"angelo del focolare" di memoria vittoriana? Jung aveva chiaramente in mente lei quando ha definito l'archetipo della Madre.
Cosa rende Jane una così formidabile puericultrice?
Innanzitutto il suo abbigliamento, sempre impeccabile. Esempio: un bel giorno, io e il mio coinquilino eravamo spaparanzati sul divano con Sherman, concentrati sulla complicatissima trama di un episodio di Raven, quando Jane fa la sua apparizione con un aderentissimo vestito nero a prova di visita ginecologica, stretto in vita da una cinta in stile cow-girl (con conseguenziali esondazioni adipose sui fianchi). Rimaniamo a bocca aperta davanti a tale visione, mentre Jane fa roteare la chioma fluente con la disinvoltura di una cubista consumata, ci lancia uno sguardo da pantera e, con fare seducente, ci informa: "Ragazzi, vado a prendere i bambini dall'asilo."
Ah... non al night-club qui vicino?
Un altro motivo percui Jane meriterebbe il titolo di madre dell'anno è la sua maestria ai fornelli. Non si perde d'animo neanche di fronte a difficoltà per altri insormontabili: hai dimenticato di salare l'acqua dei ravioli? No problem! Basta macinare il sale direttamente nel piatto!
Sono rimasto così tanto disgustato da questa scena che non ho tollerato la vista del sale per almeno una settimana.*
Jane è da lodare anche per l'equilibrato regime alimentare a cui sottopone i suoi figli. Basta qualche sua citazione per rendere l'idea: "Bambini! Avanti, finite tutte le vostre patatine!", oppure "Bambini! E' l'ora della frutta!" (e ficca nei loro esofagi delle pillole zoomorfe a base di vitamine). Ditemi voi se non è quello che direbbe qualsiasi dietologo competente! Luciano Onder non fa che tessere le lodi delle patatine come base della nostra piramide alimentare.
Ma, a proposito di patatine... dimenticavo un sesto componente della famiglia, decisamente molesto: il Fantasma Formaggino. In realtà non l'ho mai visto, ma credetemi... l'ho sentito. Mi spiego meglio: trattenere il respiro è l'unico modo per attraversare incolumi il terzo piano. In quel preciso punto di casa Stalker l'aria è appestata da un perenne, mefitico odore di patatine al formaggio che proviene dalla stanza dei gemelli, ormai del tutto assorbito dalla moquette verde muffa. Ogni santo giorno, ho dovuto attraversare quel piano di corsa e in apnea per raggiungere il quarto piano e rifugiarmi nella mia principesca (e inodore) camera total white. Non so come facciano quei benedetti bambini a vivere in quella specie di Palude Stinfalia, nuotando nei loro liquami come due pesci rossi in una boccia troppo a lunga trascurata. Questo va ben oltre il comune "spirito di adattamento". Se esitono i ciechi, i sordi e i muti... è possibile che qualcuno sia privo d'olfatto? Rapida ricerca su Google: sì, le persone anosmiche.
Che la pulizia non fosse proprio la priorità degli Stalker, comunque, avrei dovuto intuirlo dall'auto di Jane: una jeep invasa da confezioni di biscotti semivuote, scatole di pizza pietrificata e fossili di Morganucodon, il tutto cosparso da una fine polverina gialla: all'inizio ho cercato di convincermi che fosse polline o polvere di fata appena caduta dal sederino sculettante di Trilly, ma poi ho dovuto riconoscere che si tratta di uno spesso strato di patatine smolecolarizzate.
Senza contare poi il box dei gemelli in cucina: una specie di cuccia per cani.
Ma diamo un colpo di spugna alla faccenda dell'igiene (questa sconosciuta!)...
Jane sarà anche un po' negligente, ma sa come richiamare all'ordine la sua prole. Aneddoto horror: una volta io e il mio coinquilino abbiamo incautamente accettato di giocare con Sherman. All'inizio è anche stato divertente, non lo nego, ma  lo è stato decisamente meno quando, qualche minuto dopo, ci siamo ritrovati a correre a perdifiato per la casa immersa nel buio, con lei che ci insegue brandendo un coltellaccio da macellaio e ridendo come una pazza (giuro che non sto scherzando). Ci siamo nascosti, tremanti, dietro l'isola della cucina, attendendo col cuore in gola l'adempimento del nostro tragico destino, quando la luce si è accesa e Jane è intervenuta in nostro soccorso, facendo passare un brutto quarto d'ora a Samara... ehm, volevo dire Sherman.
La famiglia Stalker, in ogni caso, non smette mai di sorprendere. Misteri, rivelazioni agghiaccianti, agnizioni e colpi di scena sono all'ordine del giorno. 
Dopo quasi tre settimane di convivenza, Jane annuncia: "Sai che domani Sherman parte? Va in America."
"Wow! In America! Ma è fantastico!" (in realtà ho pensato: "Ma vedi un po' questa! Una squinzia di undici anni se ne va in America e io invece rimango qui in Inghilterra a fare la muffa, chiuso in casa a cucire e a scrivere lettere come una ragazza in età da marito in un romanzo di Jane Austen!")
"Va a trovare suo padre" puntualizza Jane.
"Suo padre? In America? Ma l'ho visto un attimo fa... è in salotto..."
"Intendo suo padre biologico..."
E a quel punto ogni mia certezza si sgretola.
Chiedo spiegazioni, e Jane, senza neanche farselo ripetere due volte, si lancia nel racconto del suo turbolento passato, che io ho riassunto in questo alberello genealogico:
Fatta eccezione per Hoa, Ryan, Mike, Tom e Thea (che non mai conosciuto di persona), tutti
gli attori o tizi random che ho scelto sono effettivamente somiglianti ai reali Stalker.
Le foto le ho prese da internet, perciò se tra questi tizi ci siete voi o riconoscete qualche vostro
parente, amico o conoscente, fatemelo presente e provvederò a rimuoverle
(pigrizia permettendo).
Il padre di Jane, che ho deciso di chiamare Ryan, come il soldato, è, appunto, un soldato americano, veterano del Vietnam. Lì, in quella terra lontana e ferita, rimase abbagliato dallo sguardo color salsa di soia di un'incantevole fanciulla del posto, che chiameremo Hoa ("fiore" in vietnamita). Così la portò con sé negli Stati Uniti e qui, dalla loro unione, nacque Jane, frutto puro e innocente di un'orribile guerra.
Una volta cresciuta, Jane sognava di vivere un amore autentico e indistruttibile come quello dei suoi genitori, ma la fortuna tardò a sorriderle. Dapprima conobbe Mike, lo sposò ed ebbe da lui la sua prima figlia, Thea, ma ben presto fu chiaro che quel matrimonio non poteva funzionare. La delusione, però, non impedì a Jane di sperare che la felicità fosse a portata di mano, e presto si convinse che il suo vicino di casa, Tom, potesse essere l'uomo della sua vita. Ahimè, si sbagliava: neanche la nascita di Sherman potè mantenere unita una coppia male assortita.
Un bel giorno, però, Jane conobbe lui... Whitney, affascinante soldato inglese. Fu trafitta dal suo sguardo penetrante e altero, e capì: esattamente come suo padre, anche lei avrebbe trovato il vero amore solo in terra straniera. Così, senza alcun indugio, salutò sua figlia Thea, ormai adulta e vaccinata, prese per mano la piccola Sherman e volò via, al fianco del suo amato, verso l'Inghilterra, correndo incontro ad un futuro carico di promesse. Poco dopo, due piccoli angeli, Moses e Moab, benedirono col loro arrivo questa coppia, nata sotto stelle propizie. Allora Jane seppe che la sua ricerca si era finalmente conclusa...
Non so voi, ma io mi sono quasi commosso nel rivivere questa romantica fiaba moderna (è tutto vero, però: croce sul cuore.)
L'unico aspetto della vicenda che mi lascia perplesso è il caso di Thea: per quanto possa essere indipendente, per quanto sia perfettamente in grado "di allacciarsi i sandali e tutto il resto", io non so se sarei riuscito a mettere un intero oceano tra me e mia figlia.
Dilemmi etici a parte, gli Stalker sono la più larga famiglia allargata del mondo, o, almeno, rientrano nella top ten.
Si può dire dire tutto su di loro, ma non che trascurino i rapporti internazionali.

Bestie feroci, sceicchi disgustosamente ricchi e tanti altri aneddoti d'ordinaria follia vi aspettano nella prossima puntata di... Quattro famiglie inglesi per Raffy! (Vai col jingle: ♪ We are family! I got all my sisters with me! ♫)
Non perdete la terza, pazza famiglia: i Normal!

* Salvo episodi (per fortuna unici) come questo, non ho mai mangiato così male in Inghileterra. La cucina inglese è piuttosto semplice e poco ambiziosa, ma qualche volta riserva insospettate squisitezze come il pane all'aglio, i sandwich tonno & mais e le deliziose torte della caffetteria della biblioteca di Portsmouth.
La cuoca peggiore, in ogni caso, rimane Jane: non ho ancora digerito (metaforicamente e non) la sua insalata di broccoli duri come pietre (venivano da Cernobyl, suppongo). Il trucco è tracciare una croce col coltello alla base del broccolo, altrimenti non si ammorbidiscono.
So che alcuni di voi non saranno molto interessati alla cosa, soprattutto ora che ho appena finito di parlare di cibo, ma devo dirvelo: come si digerisce in Inghilterra, non si digerisce da nessun'altra parte. Appena tocchi il suolo inglese il tuo metabolismo si sincronizza automaticamente col Big Ben (da noi, invece, è impostato sugli orari di Trenitalia.)



10 commenti:

  1. Questi sono decisamente meglio dei primi! Non posso dire nulla inquanto a nomi strani... però il grafico genealogico mi aveva fatto intendere che dall'amore fra Mike e Tom fosse nata Thea, la cui nascita insensata ha decretato la fine del loro rapporto :O

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    1. Ahahahahah ma si fa così negli alberi genealogici! :D Mike e Tom non se la sono mai intesa tra loro...

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  2. AHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! raffi racconto perfetto, fa morire dalle risate, soprattutto perchè è vero e assurdo allo stesso tempo! Posso esprimere le mie preferenze del sondaggio già da ora o devo contenermi?
    Cmq hai dimenticato la puzza di cacca che si sentiva per via dei gemelli! Una volta sono venuta in visita a casa tua e, oltre alla tua lusssuosa stanza - sì era proprio bella -, ricordo quella puzza per le scale! Mi fai ricordare le mille cose sparse per i pavimenti della casa dove alloggiavo io :S c'era di tutto!! PErsino la nostra biancheria lavata e asciugata la nostra signora l'aveva lasciata per terra O_O da rilavare subito, altrochè -.-
    certe abitudini lasciano veramente allibiti bah...

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    1. Ahahahahaha grazie bobo!!! :D
      La cacca dei gemelli comunque non me la ricordo O____O Si vede che sono rimasto così traumatizzato che l'ho scordata!
      Comunque, brava, mi hai ricordato quest'altra assurda abitudine degli inglesi... :P La gente è strana...

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  3. Io in Inghilterra ho mangiato di merda. Grazie Jaime Oliver, ma veramente.

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    1. Io ammiro il coraggio degli inglesi! ;) Ti servono piatti "italiani" senza temere il confronto con le nostre madri...
      Una volta siamo stati in un agriturismo in Umbria e alla fine della vacanza scoprimmo che i proprietari avevano proibito al cuoco di preparare piatti a base di pesce di fiume per il terrore di deludere noi baresi ittivori. Di questi scrupoli in Inghilterra non se ne fanno mica...

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  4. Gli Stalker per ora sono i miei preferiti!
    E Jane la voto come "Best female"! :D
    P.s. ho avuto un po' di difficoltà nella storia alla Beautiful del padre, ammazza che casino! :)

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    1. Ahahahahahah come resistere al fascino felino di Jane? Che Femme Fatale... se fosse famosa le dedicheresti almeno una decina di post al giorno, ci scommetto! :P
      Comunque non ti preoccupare per la storia di suo padre... anch'io all'inizio ero alquanto confuso e scioccato! :D

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  5. Carinissima anche questa famiglia! Mi hai regalato 5 minuti di sane risate (fatte sulle tue povere spalle, ma va beh, XD).
    Alla prossima! ^_=

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    1. 5 minuti di sane risate? Posso dirmi soddisfatto allora!!! *____*
      Alla prossima!! *____*

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