martedì 17 luglio 2012

Quattro famiglie inglesi per Raffy (episodio #3)

 Ora che siamo gunti alla terza, attesissima puntata di Quattro famiglie inglesi per Raffy, mi sento in dovere di avvertirvi: per quanto possa sembrare verdeggiante e idilliaca, l'Inghilterra non è sempre un posto tranquillo.
Uscire di Venerdì Sera, per esempio, per noi studenti stranieri è sempre stato un tabù, poichè le strade, nelle serate pre-festive, pullulano di ubriaconi, che marciano sbilenchi lungo la via crucis dei pub, e brulicano di ragazze brille che dicono addio al nubilato mostrandoti le tette, senza alcun motivo apparente, se non per il gusto di sconvolgere un ignaro passante (storia vera).
Insomma, anche l'Inghilterra ha un lato oscuro, ma, almeno fino alla mia terza avventura a Portsmouth (o Zmuff), pensavo che le mie host-families avrebbero garantito la mia incolumità...
Mi illudevo che il pericolo si trovasse fuori...
Che si manifestasse solo dopo il coprifuoco, nel Venerdì Sera dei Peccatori...
A volte, invece, il demone è dentro le mura, e anche la casa più confortevole può nascondere terribili insidie...
Persino una famiglia amichevole e accogliente come quella dei Normal, di cui vi parlerò tra poco, può ospitare una presenza malefica ed esserne del tutto ignara...
Oggi vi racconterò di come sono sopravvissuto.
Vi racconterò di come sono sfuggito alle Forze del Male.
Ma prima, vi chiederete di certo chi sia questo eroe, colui che ha affrontato immani perigli ed è sopravvissuto per raccontarlo.
Mi presento: il mio nome è Raffy,
e sono l'Esperto di Famiglie Inglesi!

Questa è la colazione all'inglese che mi ha preparato
Clark il mio primo giorno a casa Normal.
Strano: è molto simile alla cena all'italiana di
mio padre.
Direi di cominciare dagli elementi "sani" della famiglia Normal. Prima di tutto la padrona di casa, Anya Normal, una florida donna di ascendenza russa, imponente, ma anche cordiale e premurosa, sebbene la sua somiglianza con Miss Piggy dei Muppets mi abbia sempre un po' inquietato (può sembrare strano, ma da piccolo avevo il terrore dei Muppets, e forse ancora oggi). Anya ha il tipico volto porcino alla Dursley, al contrario del suo compagno, il filiforme e docile Clark. Anche loro rispettano il consueto binomio inglese moglie grassona e marito grissino (so che "grassona" non è un termine molto gentile, ma l'assonanza era troppo azzeccata per rinunciare). Il bello, poi, è che Clark lavora per un'agenzia di modelle di intimo!
Giustamente, a furia di vedersi sculettare davanti strepitose modelle in baby-doll e reggi-calze, ha optato per una matrioska come Anya, attratto dalla sua genuina e boteriana opulenza. E' evidente che è innamorato perso: lo vedi sempre sul divano, accuattato come un gatto, a fare le fusa, mentre Anya lo accarezza dolcemente.
Anche Anya, come Jenny Thebuckle, ha scelto il divano come suo habitat naturale e anche Anya, come Jenny Thebuckle, ama i reality show, ma preferisce quelli truculenti in stile La Talpa. E' stato questo ad avvicinarci: guardare insieme persone costrette a mangiare uteri di maiale è un'esperienza che ti unisce per sempre.
Un altro membro della famiglia con cui ho legato particolarmente è il piccolo Alec, un putto di otto anni. Non mi capita spesso di entusiasmarmi per i bambini (o, almeno, è raro che dimostri entusiasmo per loro), ma quando il bambino in questione ha una corolla di capelli biondi, il viso rotondo e paffuto, e, per di più, stringe tra le braccia un gattino grigio di nome Dusty, è quasi impossibile rimanere indifferenti. Ogni volta che lo vedevo riuscivo a stento a trattenere l'impulso di pizzicargli le guanciotte come una vecchia zia.
Certo, come tutti i bambini, Alec tende a ripetersi: la sua unica ragione di vita è giocare con i suoi pupazzetti simil-Gormiti, perciò quando ci siamo conosciuti ha capito subito che si trovava di fronte ad un potenziale compagno di giochi.
Non ricordo bene come si chiamassero, questi mostriciattoli, perciò li ho ribattezzati "Mostronzoli".
Tu dici, ecche ce fai? Ci giochi come con le biglie,un passatempo demenziale ed estremamente noioso. In più, i Mostronzoli non sono mica sferici come le biglie, bensì bitorzoluti e pieni di arti, corna e lingue in vista, il ché vuol dire che ti si stacca un'unghia dopo neanche un minuto di gioco.
Grace, la figlia di primo letto di Anya, è la solitaria della famiglia. Non credo mi abbia mai trovato particolarmente simpatico, probabilmente perchè ha dovuto cedermi la sua cameretta fucsia in stile Winx.
Ricordo che passava ore ed ore nella stanza di Alec a cantare la stessa canzone (qualcosa su "Philadelphia"). Perciò, o prende lezioni di canto, o semplicemente è l'adolescente più noiosa di tutte le isole britanniche.
Un membro (d'adozione) della famiglia che non ho mai potuto sopportare è l'arrogante Wahid, un ragazzo arabo, griffato da capo a piedi, che, essendo coinquilino dei Normal da mesi, faceva un po' troppo il primo della classe. All'inizio si era messo in testa di farmi da fratello maggiore, poi ha cominciato a vedermi come un rivale e si è impegnato a marcare il territorio, non perdendo occasione per sottolineare il fatto che lui era lì da molto più tempo e il suo rapporto con i Normal non poteva essere paragonato al mio. Tutto questo non l'ha mai detto esplicitamente, ma glielo ho letto tante volte nel sguardo trionfante, come in occasione del compleanno di Alec, quando io gli ho regalato una fornitura annua di Mostronzoli, mentre lui ha voluto fare lo splendido con un'enorme pista per macchinine, con tanto di vampate di fuoco e innesto per schizzare champagne sul vincitore.
Perchè mai un rampollo dell'Arabia Felix (che, a giudicare dalle foto che mi ha mostrato, è più ricco di Alì Babà) dovrebbe affittare una stanza in una casetta di periferia sperduta nello Hampshire, non è dato sapere.
Ma in casa Normal ci sono presenze ben più moleste di uno sceicco in esilio...
Nascosto nell'ombra, un essere demoniaco si prepara all'agguato...
Un orribile creatura fatta di tenebre e pura malvagità...
Un abominevole mostro chiamato...
Slinky.
Da' i brividi, non trovate?
Immaginatevi la scena: di ritorno dalla mia lezione di inglese, apro il cancello, attraverso fischiettando il vialetto di casa, apro la porta, saluto Anya e salgo le scale, deciso a rilassarmi un po' sul mio letto rosa Schiapparelli prima di cena. Entro nella mia stanza, lascio cadere il mio zaino sulla moquette e mi affaccio alla finestra guardando con aria amorevole Anya che si sdraia sull'erba del giardino, a braccia e gambe spalancate come una donna vitruviana, godendosi gli ultimi raggi di sole. con una tazza di tè in equilibrio precario sulla sua pancia*.
Sorridendo a quello spettacolo, distolgo lo sguardo dalla finestra e il mio cuore si ferma.
In agguato, sulla sommità del mio guardaroba, due occhi verdi mi scrutano, studiando ogni mio movimento.
Boccheggio di fronte a quella immagine orrorifica, mentre il demone sguaina gli artigli retrattili e soffia con aria minacciosa, pronto a saltare. Il mantello nero come la notte si confonde nell'oscurità crescente.
Le mie gambe sono paralizzate dal terrore, ma, con mio sommo sforzo, riesco a indietreggiare di qualche passo. Lentamente, guadagno la porta, scendo di corsa al piano di sotto, tremando come un pudding, raggiungo Anya in giardino e, cercando di mantere un certo contegno (in realtà sono sul punto di svenire), balbetto: "Anya... c'è... una... una pantera in camera mia."
A quel punto lei mi spiega che si tratta di Slinky ("Sinuosa"), l'enorme gatta nera di casa, che (aggiungerei io) probabilmente è la cugina inglese di Plutone, Il gatto nero di Edgar Allan Poe.
Da quell'episodio ho sempre avuto cura di chiudere bene la porta della mia camera, anche se una misera porta di legno mi è sempre sembrata una protezione insufficiente contro la furia omicidia della tenebrosa Slinky.
Malgrado Anya abbia fatto di tutto per convincermi del contrario, ho sempre pensato che Sfigatt... ehm, volevo dire, Slinky... mi odiasse. Ogni volta che ero in cucina a prepararmi un sandwich lei si appostava vicino all'uscio, per poi pararsi davanti a me e soffiare con fare aggressivo, impedendomi di raggiungere la sala da pranzo.
Era evidente che mi vedeva come il Nemico.
Il che era un gran peccato, perchè, passato il principio d'infarto del nostro primo incontro, ho dovuto riconoscere che era davvero una bella miciona sexy.
Bestie feroci a parte, la mia terza estate a Zmuff è stata anche l'estate degli shock culturali.
Innanzitutto, per qualche inspiegabile motivo, la regola numero 1, a casa Normal, era levarsi le scarpe all'ingresso, alla nipponica. Il ché vuol dire che per cercare le mie Converse color malva dovevo metterci almeno una buona mezz'ora ogni mattina (perchè, chissà come, le mie scarpe finivano sempre nei più remoti angoli del sottoscala... e ho la sensazione che ci fosse lo zampino della mefistofelica Slinky). All'interno di questo rigido sistema igienico, però, non si possono non notare contraddizioni grosse come case e clamorosi favoritismi: perchè costringere tutti a togliere le scarpe quando invece la bicicletta di Clark è ammessa in sala da pranzo?
Le differenze culturali tra inglesi e italiani, poi, emergono da elucubrazioni come la seguente, opera di Anya: "Raffy, ti preparo un panino al formaggio? Ti piace il formaggio? Ah, ma che dico! A chi non piace il formaggio?!"
A metà degli adolescenti italiani, forse?
Dulcis in fundo, l'ultimo shock culturale, reciproco, è avvenuto nel momento in cui davo il mio ultimo bacio a Grace Normal. Io aveva appena finito di interpretare un castello incantato nella recita di fine corso e lei stava per partire in Spagna per una vacanza tra amici. Eravamo entrambi imbarazzatissimi, perchè quasi tutti gli host-parents erano ancora seduti e, finito lo spettacolo, pensavano che quel timido bacio d'addio fosse un momento da non perdere.
Lei mi dà un bacio sulla guancia, io, non contento, cerco di baciarle l'altra guancia, cosa che lei non si aspettava affatto, visto che il doppio bacio è un'abitudine tipicamente italica.
Per poco non ci siamo baciati sulle labbra in mondovisione. Se solo uno di noi due avesse spostato di qualche millimetro la faccia, probabilmente oggi il bacetto da scolaretti delle elementari di William e Kate novelli sposi sarebbe già finito nel dimenticatoio, non reggendo il confronto col nostro.
Fortunatamente, siamo riusciti ad evitare il peggio, e i reali inglesi hanno tirato un sospiro di sollievo.
E così con un bacio io ho concluso la mia terza avventura zmuffiana, con sommo tripudio da parte di Slinky e Wahid. Di certo avranno festeggiato insieme, magari orinando per tutta la casa per marcare il territorio ed eliminare ogni traccia del mio odore.


Ragù fasulli, serenate imbarazzanti e tanti altri aneddoti d'ordinaria follia vi aspettano nella prossima puntata di... Quattro famiglie inglesi per Raffy! (Vai col jingle: ♪ We are family! I got all my sisters with me! ♫)
Non perdete l'ultima, pazza famiglia: gli Older!
Si avvicina il momento della votazione!


* Gli inglesi bevono tè continuamente. E voi direte: capirai che novità!
Il fatto è che gli inglesi, esattamente come il Cappellaio Matto e la Lepre Marzolina, preparano tè ininterrottamente, anche se non hanno ancora finito di bere la loro tazza. Il risultato è che la casa finisce con l'essere disseminata di tazze ancora mezze piene e abbandonate da giorni. A casa Normal, una volta, ne ho trovata una poggiata sull'orlo della vasca da bagno, mentre in giardino ho rinvenuto un tazzone di tè e latte imputridito e lasciato lì chissà da quanti eoni: dentro ci sguazzava già una colonia di girini strafatti di teina e c'erano cresciute pure delle robuste canne palustri.

12 commenti:

  1. Ah Raffy, il tuo reality sulle famiglie inglesi migliora i miei pomeriggi di studio!! XD
    Alex V

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    1. Tesoro, la cosa mi allieta enormemente! :D Purtroppo manca un solo episodio, ma anche per la premiazione ci sarà qualche chicca extra :P

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    2. Mmm pensare che è quasi finito mi mette su un po' di tristezza...ora che mi dici che ci sarà qualche extra, posso però sperare che questa edizione del reality mi basti per la fine della sessione di luglio!
      Alex V

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    3. Sì sì, l'ultima puntata verrà pubblicata entro la fine di luglio... quanto alla finale con sorpesa, conto di darvi un po' di tempo per votare... almeno fino all'inizio di settembre, in modo che anche i vacanzieri abbiamo modo di dire la loro!
      Comunque mi fa piacere che Quattro famiglie inglesi per Raffy ti stia aiutando a superare la sessione di luglio :D Senza saperlo sto facendo servizio pubblico :D

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  2. Goduriosissimo post infarcito di spassosissimi shock: in particolare le inglesine che come sporcaccioni esibizionisti si aprono le vesti e mostrano le tette ai poveri studenti fuori sede mi ha fatto sganasciare!
    L´unico shock sacrosanto che hai vissuto e che imporrei volentieri a tutti gli Italians é quello nipponico/nordeuropeo delle scarpe fuori dalla porta. Quando sono arrivata qui in Germania la cosa infastidiva e imbarazzava pure me, anche perché all´ultimo minuto devi chiederti in che stato sono le calze o i piedi, ma col tempo la desperate housewife che é in me ha finito con l´apprezzare il risvolto igienico e pratico del non portarsi in casa caterve di sassolini, foglie, sabbia & co. ...
    Cmq grazie per le risate e a presto!

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    1. Ahahahahahaha, grazie mille Fra, sono contento che ti sia divertita! :D Ti assicuro che le ragazze con la passione per il topless sono niente in confronto ad altre cose che racconterò presto :P
      Quanto alle scarpe, hai perfettamente ragione: finisce sempre che proprio quel giorno hai scelto i calzini più imbarazzanti che hai XD
      Alla prossima e grazie mille ancora! :)

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  3. Caspita!!!! La maggior parte dei dettagli li avevo dimenticati!!!!! Mado l'episodio del gatto - me lo ricordavo - mi ha fatto salire l'ansia! Merito del tuo modo di scrivere:) ti giuro mi sembrava di leggere quelle cose per la prima volta e soprattutto come se lo stessi vivendo veramente! Colgo l'occasione per sottolineare quanto sei bravo a scrivere, mio caro - non che non te l'abbia mai detto :P - però questa serie tv in stile real time è davvero coinvolgente!!!

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    1. Grazie cuore!!! *___*
      Mi fai felice così - non che tu non lo faccia già con la tua sola esistenza! *_____*
      Ricordami di abbracciarti quando ti vedo fisicamente (credo tra un paio d'ore) *_____*

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  4. Eccomi, retrata dalle ferie, pronta a recuperare! *_*
    La cosa del gatto appostato è inquietante, già già U_U
    Ma ora temo di avere origini britanniche, perchè condivido l'insana abitudine di spargere ovunque tazze con dentro the o latte e di scalsdarne di nuovi anche se non ho ancora finito il resto. XD

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    1. Ma bentornata allora! *___*
      Comunque sì, quella dell'ascendenza inglese è un'ipotesi che dovresti tenere in considerazione... in tal caso sarebbe solo un vanto! :D

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    2. Mica tanto... casa mia sembra peggio della tavola lunga del Cappellaio Matto di Alice della Disney! XD *tazze, tazze, tazze!*
      Siamo in 3 persone e possiedo 40 tazze, e devo sempre lavarne una perchè sono a corto e non ne trovo... uhm... forse sono inglese davvero! *_*

      ps. grazie del bentornata <3

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    3. Ahahahahahah, ti capisco! Anch'io ho tazze a sufficienza per un esercito, ma la mia più grande difficoltà è sceglierne una *____* sono tutte diverse e coloratissime! :D

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