domenica 16 settembre 2012

Todo sobre mi Madrid (capitolo secondo)

El ángel caído (L'angelo caduto), Parque del Retiro

Com'era quasi inevitabile, io e i miei compañeros de viaje non abbiamo tardato molto a farci dei nemici, anche a Madrid. Il secondo giorno dal nostro arrivo, durante la colazione in albergo, ci siamo imbattuti nelle nostre nemesi: quattro pettegole inglesi che, con i loro sorrisetti perfidi da allegre comari di Windsor, non ci hanno perso di vista un istante, commentando la nostre pantagrueliche porzioni e l'impopolare abitudine di conservare qualche toast per il pranzo (chi non l'hai mai fatto, scagli il primo panino... anche se forse qualcuno questa volta deve aver proprio esagerato, visto che il jamón serrano non è stato più servito dopo il nostro arrivo). Mia madre avrebbe voluto sgozzarle col coltello del burro, invece io avrei optato per un gavettone di tè bollente. Alla fine abbiamo deciso di sguainare un bel sorriso minaccioso, come fanno gli animali feroci, che mostrano i denti alla preda prima di passare all'attacco. In ogni caso, non mi sono mai allontanato troppo dalla pinza del bacon, caso mai mi fosse venuta voglia di staccare il naso a una di quelle arpie. Così, tutte ingobbite attorno al loro tavolo, ridacchiando come iene e bagnando di tanto in tanto le labbra rinsecchite con un po' di tè, sembravano la versione deprimente di Sex and the City.
Prado 3. Il misterioso e visionario Hieronymus Bosch (conosciuto in Spagna come
El Bosco) realizza nel trittico del Giardino delle Delizie (sopra alcuni dettagli) molto più
di un'opera d'arte. Anticipando di secoli il Surrealismo, la sua allucinata immaginazione
plasma il peccato nelle forme più svariate: sotto lo sguardo inquietante di uccelli e
creature mostruose, i corpi degli uomini si confondono nell'estasi del peccato,
le bocche suggono avide il dolce succo di frutti giganti, e, all'interno di conchiglie e gusci
variopinti, trovano sfogo gli assilli della lussuria. Alle delizie del mondo terreno,
corrispondono le atroci sofferenze dell'Inferno, un mondo di oscurità e dolore,
dove gli strumenti musicali (anch'essi simboli di licenziosità) diventano strumenti di tortura,
un orribile mostro dalla testa di uccello, seduto su un trono come un dio egizio,
ingurgita i dannati e li defeca in un pozzo immondo, ed esseri di ogni tipo
(demoni-grillo, scrofe vestite da suore, lepri umanoidi e viscidi rospi) sottopongono
i peccatori ad ogni sorta di sevizia. Gli orribili episodi infernali si consumano sotto lo sguardo
di rassegnata ironia del gigante grigio, enigmatica figura in parte uomo, in parte albero
e in parte guscio d'uovo. L'ossessione di Bosch per il peccato (nata dal senso di colpa,
da una segreta attrazione o da entrambe le cose?) si esplicita anche in altre opere
esposte al Museo del Prado, come Il carro di fieno, immagine dell'avidità umana
("Il mondo è come un carro di fieno, ciascuno ne arraffa quel che può", recita un proverbio
fiammingo),
I sette peccati capitali e Le tentazioni di Sant'Antonio.
 Dopo una ricca e corroborante colazione, siamo pronti per continuare il nostro tour della città. Oggi vi parlo di uno dei posti che più mi hanno entusiasmato e sorpreso, il Parque del Retiro. E' raro che vada in brodo di giuggiole per un parco, visto che la mia predilezione va generalmente a musei e monumenti, ma il Retiro è davvero un posto magico. Il Palacio de Cristal, circondato dal verde e inondato dalla luce screziata del sole, con le sue maioliche, decorate con grottesche e animali mitologici, e il lago, in cui troneggiano imponenti i cipressi calvi delle paludi, sembra essere emerso dalla penna di Micheal Ende.
In alto, il Palacio de Cristal, con dettaglio delle maioliche. In basso,
l'Estanque (lago artificiale) e il monumento ad Alfonso XII.
Naturalmente, non poteva mancare un giro in barca sull'Estanque, con mio zio Domingo e mio cugino undicenne Juanito a pagaiare, mentre io e mia zia Rosaura (munita d'ombrellino come in un quadro di Renoir) ci siamo limitati a salutare aristocraticamente la plebe (i nomi dei miei compagni di viaggio, eccetto Grace, che conoscerete più in là, sono stati volutamente adattati alla lingua del luogo, come è mia abitudine fare: durante una vacanza in Austria, ho chiamato mia sorella "Walburga" per una settimana intera. Immaginate la sua felicità.)
Reina Sofía 1.  Il quarto batticuore di questo viaggio a Madrid ci è stato
regalato da un altro grande visionario, Salvador Dalí, a partire da Figura a una finestra
(destra), ritratto di spalle in cui è già possibile intravedere, nell'erotismo appena accennato,
"l'angoscia sessuale" de Il grande masturbatore (in alto). Qui Dalí assembla negli aridi
paesaggi della sua infanzia un delirio di rocce, figure umanoidi, forme falliche
e suggestioni mitologico-psicoanalitiche. Esposti nel Museo Nacional Centro de Arte
Reina Sofía, tra le altre opere, anche 
Monumento imperiale alla donna bambina,
omaggio all'amatissima Gala, a cui l'artista sacrifica le sue più nere paure infantili,
L'enigma di Hitler, oscura profezia sull'inarrestabile follia del cancelliere austriaco.
Thyssen-Bornemisza. "La pittura è come i sogni: familiare al contempo misteriosa."
 Sogno causato dal volo di un'ape intorno ad una melagrana, un attimo prima del risveglio

(in basso), interpretazione pittorica dell'Interpretazione dei sogni di Freud,
esprime al meglio questa definizione dell'artista.
Dopo la nostra mini-crociera sotto il solleone, un clarinettista ubriaco (se non altro) ha cercato di convincerci di essere palermitano (sapeva dire solo "minchia" e lo ripeteva di continuo), poi ci ha dedicato un incerto O Sole mio che ci ha convinto a sollevare i sederi stanchi dalla panchina e a proseguire nella visita del parco.
Si dice che ogni giardino abbia il suo serpente, ma io direi piuttosto che ogni parco pubblico abbia il suo freak (o meglio, friki, in questo caso) sempre pronto a molestare il passante di turno.
Continuarà...

14 commenti:

  1. Ciao Raffy! :) Mi hai fatto venir voglia di prendere il primo volo per Madrid (ahhh se potessi... ma rimedierò, al più presto!) :) Questo parco deve essere meraviglioso (a me invece piacciono da matti).. però è vero se ci penso: ogni parco ha il suo molestatore O_o che brutta cosa... Dunque le arpie non mancano mai, sono in tutti luoghi e in tutti laghi a quanto pare XD Il sorriso minaccioso è sempre la miglior arma, anche se io sarei passata direttamente ai loro nasi con la pinza del bacon :D ( e poi vedessi io cosa mi sbafo, negli hotel, a colazione ahahahahah :D ) Un bacione e buon inizio settimana! :)

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    1. Ciao Vale!!! :D Sì, ti consiglio vivamente di andarci, è davvero un posto idilliaco! *____*
      E se trovi il clarinettista ubriaco, semplicemente ignoralo o fagli fare un bel tuffo nel lago (da parte mia). Sono contento di sapere che non sono l'unico sbafone a colazione, ma sono sicuro che tu lo fai per studiare la cucina locale :P
      Un bacione e una fantastica settimana a te! Grazie! :D

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  2. Bello Bosh! L'ho visto anch'io "quel museo lì" ;-P
    Hai visto anche il Guernica? Io credo di non essere mai rimasta così a lungo ad osservare un quadro. Senza parole.

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    1. Io adoro Bosch *______* Sono andato davvero in estasi quando l'ho visto *____*
      Quanto a Guernica, certo, l'ho visto ed è stata un'emozione unica! Nonostante non sia un fan sfegatato di Picasso. Ma parlerò meglio del Reina Sofia nel prossimo episodio ;)

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  3. ahahaha!! La colazione-pranzo-cena a sbafo negli hotel è tipica di noi italiani, sarà forse per questo che ci guardano un po' storto?
    Madrid è meravigliosa ma manca dal lontano 1992...troppo!!
    Attendo il prossimo episodio. Buon lunedì! :-)

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    1. Ahahahah, sì, sospetto sia per quello, ma tutto sommato ci è andata meglio che ad Amsterdam. Lì avemmo una ramanzina: c'erano persino le telecamere nel ristorante. Questa è paranoia!
      Buon lunedì anche a te! Ti aspetto al prossimo episodio! :D

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  4. PS: perchè non togli il riconoscimento prima del commento al post? E' davvero fastidioso e mi sa che non serve a nulla... (forse). Grazie

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    1. Ma non so come fare :(
      Va bene, dai, mi dedico allo smanettamento e vedo cosa riesco a fare...

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    2. Ok, fatto ;) Era una cavolata, in effetti...
      Comunque, avrei una domandina tecnica: voi riuscite a vedere il riquadro dei followers? Ogni tanto, al suo posto, trovo una specie di (sgradito) banner pubblicitario e la cosa mi perplime non poco :S

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  5. Bosch, Dalì, Madrid...ahhhh che invidia! E sto ancora aspettando il seguito! :)
    Alex V

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    1. Oh sì, aspettati tante altre meraviglie (e ormai dovresti sapere di che genere! :D)
      :*

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  6. si che lo vediamo il riquadro dei follower!
    bellissimo il parco, aveva incantato anche me.

    ps vorrei tanto avere il coraggio di portarmi via dagli alberghi i panini per il pranzo...ma non sono ancora riuscita a farlo...
    lo metterò nei buoni propositi 2013.

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    1. Ah, bene, allora è il mio pc che dà i numeri :)
      Comunque il ratto dei panini è semplice,ma capisco che il fattore psicologico possa giocare a sfavore dell'aspirante ladro: basta prepararselo con non-chalance nel proprio piatto, e intanto adagiarsi un fazzoletto aperto sulle ginocchia; poi si verifica con finta disinvoltura che i camierieri siano distratti, si prende in fretta il panino, lo si porta sotto il tavolo, lo si incarta alla bell'e meglio e lo si infila nella borsa mentre si fa finta di cercare qualcosa. Io sono ben addestrato perchè l'abbiamo sempre fatto (mia madre si porta perfino le bustine di plastica da freezer così che la borsa non odori di prosciutto crudo), ma in genere al terzo giorno smetto di perpetrare questa indicibile pratica perchè mi scoccia mangiare sempre le stesse cose... la "nausa de panino" non perdona! :D

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    2. :DDD grazie! il primo weekend che vado via metto in pratica e ti faccio sapere :DD

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