sabato 13 aprile 2013

Il secondo capitolo capitolino

"Chicca*, come here!"
Come vi sarà già noto dopo la lettura del primo capitolo capitolino, stanco della routine e della mia insipida e claustrale esistenza, lo scorso fine settimana mi sono recato a Roma, in visita da mia sorella Valeria. "In visita da mia sorella", a pensarci bene suona molto austeniano: "Vado a stare per po' da mia zia a Londra per riprendermi dalle pene d'amore" o "Vado dai miei parenti a Bath per qualche tempo, nella speranza che un clima più mite rinforzi la mia salute cagionevole", o (la mia preferita) "Vado a Uppercross Cottage da mia sorella Mary per riprendermi dal fatto che un tipo che ho rifiutato sette anni fa (e per cui ora sbavo copiosamente) non mi si fila neanche di striscio."
Ma, come al solito, sto divagando.
Nelle puntate precedenti vi ho lasciati tutti col fiato sospeso, con un cliffhanger a dir poco ansiogeno, anticipandovi di aver incontrato due mie care amiche blogger. Ebbene, è giunto il momento della rivelazione! Si tratta di Alex V. e Midori di Tè agli elefanti!
Inutile dirvi che prima dell'appuntamento al buio ero nervoso come una giovane indiana in attesa di conoscere il suo promesso sposo, ma, come avevo previsto, è stato subito amore. In una specie di bistrot-libreria con tanto di giardini pensili, circondati da una rinfrancante verzura, abbiamo parlato per ore, in un rilassato clima da "tarallucci e spritz", di qualunque argomento possibile, dai libri alle serie tv, dalle beghe d'amore alle rispettive famiglie (grandi protagonisti, i padri). Avendo toccato l'argomento "onomastica e nomi bizzarri" (uno dei miei preferiti), ho buttato lì un "Ricordi quel periodo in cui tutti maschietti si chiamavano Giasone e tutte le femminucce Barbara?" e quasi mi sono venute le lacrime agli occhi quando Alex ha riconosciuto all'istante la citazione tratta da Hercules. Tra l'altro Alex è la donna che, quando aveva solo quindici anni, trovandosi a dover scegliere tra una visita al Louvre e una giornata a Disneyland, alla fine ha optato per il museo. E non è da tutti, a quindici anni. Altro che giudizio di Paride o dubbio amletico! Di fronte a una scelta del genere, io mi sarei dato la morte, ma solo dopo un brutto esaurimento nervoso.
Midori e io, già uniti dalla passione per Scrubs e la scrittura, abbiamo condiviso una vera e propria agnizione, scoprendo di essere entrambi "fan" accaniti di una (*) fashion vlogger pugliese, indi conterranea: Chiccaglam1991. Entrambi siamo stati irrimediabilmente sedotti dal suo stile unico eppure semplice e genuino, che sa di cime di rapa e ricotta ascuante.
Non potete astenervi dal guardare questa meravigliosa clip dedicata alla sua mise di San Valentino. Penso che potrei guardarla e riguardarla senza mai stancarmene. Ormai non posso più fare a meno del suo sorriso sghembo e del piattume suadente della sua voce. Bella come Anastasia (la sorellastra di Cenerentola, non la Romanova), Chicca si imbelletta per l'appuntamento col suo galante Principe Azzurro (il tutto, per di più, a rallenty). Una chicca che qualunque appassionato di moda (e di regia) non può perdersi:


Conoscere finalmente di persona Alex e Midori è stata un'esperienza surreale, ma indimenticabile, suggellata dalla condivisa opinione che Zoey Deschanel non possa essere sia bella che simpatica, e rinsaldata ulteriormente da una macabra visita alla cripta dei Frati Cappuccini di Via Veneto, dove tutto (dagli altari, ai lampadari, fin'anche i puttini) è realizzato con ossa umane (è un posto da brividi, ma vale la pena andarci anche solo per grattare la barbetta dell'ologramma di un gaudente frate panciuto che spiega ai visitatori la storia del convento.)
Per finire, ci siamo concessi una splendida e assolata passeggiata pomeridiana per il quartiere hipster e i luoghi d'interesse meno affollati. Ho appreso, grazie a Midori, che il Mosè di Michelangelo (come molti dei Mosè dell'iconografia medioevale) è dotato di un paio di corna per l'errata traduzione di un passo biblico. Poi ho definito, con il loro aiuto, il mio eventuale pseudonimo da porno-star, Giorgio Puka. Ma soprattutto ho scoperto quanto siano fantastiche Alex e Midori anche nella realtà!
Peccato che, date le poche ore di sonno racimolate, abbia sfoggiato l'agilità mentale di un'anatra di Villa Borghese: confrontandoci sulle nostre letture preferite, ho provato a spiegare i motivi della mia passione per Casa di bambola di Ibsen, ma dubito di essere riuscito a mettere in fila anche solo due frasi di senso compiuto. Non credo di aver mai prodotto così tanti anacoluti in vita mia.
Come tutti i bei momenti, però, anche questo idillio era destinato a finire. Subito dopo esser rientrati da un sì piacevole pomeriggio, la doccia fredda: le cdm (coinquiline di merda) di Valeria con delle raccapriccianti maschere di fango sulla faccia.
Per quanto a malincuore, terminati i giorni di licenza, ho dovuto lasciare la mia nevrotica sebbene affettuosissima sorella, premurosa fino all'inverosimile (ogni  mattina, prima di uscire, la mia tracolla è stata da lei puntualmente ispezionata per assicurarsi che disponessi di scorte annuali di taralli, una bottiglietta d'acqua in caso di disidratazione fulminante e, naturalmente, una pistola lancia-razzi per ogni emergenza).
Così, mentre Valeria era a lezione, ho girovagato per bancarelle di libri usati e dato il mio arrivederci a Roma, che, inutile dirlo, si porta benissimo i suoi anni, anzi, è ogni volta più gajarda. La sua non è una bellezza opprimente, ma un'avvenenza quasi sempre unita a una languida decadenza, che però non toglie nulla alla sua vitalità. I suoi monumenti più imponenti mi sono sempre sembrati algidi e vuoti nel loro candore. Preferisco di gran lunga la Roma delle rovine. Riesco ad immaginarla, mollemente accasciata sui suoi sette cuscini, abbronzata, con le scalanature delle colonne come rughe di saggezza, sampietrini come cuscinetti di cellulite, e la chioma riccioluta di capitelli corinzi e ciuffetti d'erbe spontanee che crescono un po' dove capita. Bellissima in ogni difetto.
Avrei dovuto smarrirmi a Piazza di Spagna come mi è accaduto a quattro anni, ma alla fine mi sono presentato all'appuntamento con mia sorella, dove ci siamo salutati con addii strazianti che hanno strappato un "Ooooouh" di commozione a tutti i suoi compagni di master. Se qualcuno ha vomitato, lo ha fatto nel massimo silenzio e rispetto dei nostri sentimenti.
Un'ombra di inquietudine, però, è presto calata su questa scena lacrimosa: l'ombra della Sibilla, altrimenti detta la Strega di Benevento, ovvero Mona, una simpatica ma misteriosa compagna di master di Valeria. Avevo già avuto modo di osservare il suo aspetto tenebroso durante una cena kosher, dove ha fatto la sua apparizione giusto in tempo per il dessert, ammantata di seta nera, con una crocchia in stile ballerina classica, gioielli tintinnanti e un maquillage da femme fatale. Per di più mi è stata descritta come un'esperta di leggende e folklore campani.
La sua visione mi aveva già inspiegabilmente turbato, ma è stato un episodio a dir poco singolare, avvenuto appena prima della mia partenza, che mi ha scosso nel profondo, facendo tremare le già precarie fondamenta delle mie convinzioni sulla natura dell'uomo e dell'universo, insidioso scenario della nostra enigmatica esistenza.
Quando ero sul punto di congedarmi da mia sorella e dai suoi amici per volgermi a Termini, ecco sopraggiungere Mona, che mi saluta affabile e, guardando il libro che ho in mano, esclama: "Le notti bianche! Adoro quel libro!"
Rimango un attimo incerto, fissando il libro, poi la correggo: "E' Il grande Gatsby, non Le notti bianche, a dire il vero."
"Oh! Che strano!" risponde Mona. "Non so perché ma quando l'ho visto mi sono convinta fosse Le notti bianche di Dostoevskij."
Il cuore ha iniziato a martellarmi forte nel petto.
"Devi avere dei poteri extra-sensoriali" mormoro, con un brivido. "Perchè..."
Tiro fuori un libricino rosso, senza alcun titolo stampato sopra, dalla tasca del mio montgomery, dov'era sepolto in profondità. "Questo" rivelo, con voce tremante, "è Le notti bianche. L'ho comprato qualche ora fa da una bancarella di libri usati." Dove era nascosto sotto una miriade di altri volumi altrettanto anonimi.
Gli occhi neri di Mona si allargano dalla sorpresa e dall'eccitazione, poi esulta: "Lo dicevo io che sono una strega!"
Afferro con mano malferma il mio trolley e mi incammino con gli ultimi, distratti saluti verso la stazione. Per tutto il viaggio in treno non ho fatto altro che rimuginare su questo perturbante episodio, e credo che continuerò a pensarci ancora per molte notti bianche. 

15 commenti:

  1. Giusto la "Strega" ti mancava! XD Inquietante però °_° Come diamine ha fatto a indovinare?
    Sono proprio contenta che a parte gli strani incontri tu abbia avuto un bel soggiorno Romano ;) Mi ha colpito più di tutto però soprattutto la tua descrizione di Roma. Il fatto che sia sempre bella, che si porta i suoi anni meravigliosamente. Ogni giorno non smette di stupirmi la sua magia *_* Solo tu però potevi descriverla così meravigliosamente ;)

    Alla prossima! Bacione con schiocco

    Jashder

    P.S: Com'era l'acqua della Fontana di Trevi? Freddina? :P

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    1. Non so proprio come abbia fatto... lei era stupita quanto me. Insomma, con tutti i libri che ci sono a questo mondo???
      Comunque ti ringrazio tesoro, è Roma che si descrive da sola *____*
      Non importa quante volte ci sei stato, torna ogni volta ad affascinarti!
      Grazie ancora, un bacione con schicco e fusa in stile gattino del Colosseo (dopo accurato bagnetto e vaccino).

      P.S: Abbastanza fresca, devo dire, ma ci stava dato il clima caraibico... certo, le monetine negli occhi e tra le dita dei piedi non sono il massimo però ;)

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  2. Aspetta aspetta, mi ero persa la blogger... O_o
    Mi servirebbe un consiglio per un'occasione importante.. ora SO a chi non dovrò affidarmi :P

    Oppure (tu che la segui) sai se ha mai consigliato una mise per una testimone di nozze? ^_- Mancano pochi mesi e sai, io non ho proprio la più pallida idea di cosa indossare...

    Hahaha XD

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    1. "Seguire" è una parola grossa! :D Ma sono quasi certo abbia realizzato un a mise per una laurea... in ogni caso prima o poi convincerò mia sorella ad aprire un fashion blog e ti farò consigliare da lei... altro che Chiccaglam -.-

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    2. Ero ironica tesoro! :D Da te e tua sorella mi farei consigliare ad occhi chiusi! Sono strasicura che avete un gran buongusto ;)

      (No, non ci vado nemmeno a controllare se ha realizzato l'outfit per una laurea, ti ringrazio ma mi è bastato questo video guarda... -.-)

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    3. ahahhahahahahahahah Io la guardo solo quando ho voglia di farmi due risate
      :D

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  3. Oh mio Dio! l'episodio di Mona è veramente sconcertante!!!! O___O non me l'avevi raccontato per metterlo come chicca finale, immagino :)
    Posso tralasciare ogni mio commento su Chiccaglam? ahahaha come si fa...

    PS. A te piacciono le descrizioni di Fitzgerald, ma a me piacciono più le tue :p

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    1. Ahah bobo mi hai beccato, volevo lasciarti sulle spine :P Da brividi vero?
      Chicca però è il mio amore, non me la toccare u.u

      P.S. Troppo buona bobo, ti devo un giro di charleston per questol, e anche un tuuuuurbine di baciiiii (so quanto li ami :P) :**************

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  4. Awwww!!!
    Sono senza parole, scriverei solo onomatopeiche!
    Alex V

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  5. Gulp! Splash! Din Don! Smuack! KA-BOOM!!! *____*

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  6. Sono un po' geloso eh. Non sei venuto mai a trovarmi :'(

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    1. Ou cuore :( mia sorella mi ha invitato a Roma e ho avuto questa possibilità... ma io in Toscana da te ad arricciarti il ciuffo con un arricciaspiccia ci verrei molto molto volentieri *___*

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  7. Indovina un po'...si...sono io...;)
    Adesso ti aspetto per il Grande Gatsby di Baz... non ti svelo altro... a parte... è stato un vero piacere conoscerti... M.

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    1. Ahahah ti ringrazio, anche per me, fenomeni paranormali inclusi! :D

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  8. ...ps...l'idromassaggio andrà alla grande!!!;)

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