lunedì 30 dicembre 2013

A volte vale la pena di sciogliersi per "Frozen"

Elsa, erede al trono di Arendelle, convive sin dalla nascita con un grande segreto: è capace di
creare ghiaccio e neve, un potere straordinario ma anche oscuro. Dopo che, senza volerlo, la sua
 magia ha rischiato di uccidere Anna, sua sorella minore, si è chiusa in se stessa, isolandosi
nel dolore, nella paura e nel senso di colpa. Finché le emozioni prendono il sopravvento
 e la sua magia congela l'intero regno, costringendola alla fuga, convinta com'è che nessuno possa 
salvarla da se stessa, nemmeno l'amore di sua sorella...

Quando lo spirito natalizio scarseggia, quando mi viene voglia di fare harakiri col puntale dell'albero, quando non ci sono fantasmi del Natale passato, presente e futuro a disposizione, l'unico modo per cancellarmi dalla faccia il grugno di Scrooge è mettermi comodo sul divano e godermi una bella fiaba Disney. Perciò non poteva esserci regalo più apprezzato di Frozen, prodotto fresco, anzi freschissimo, della casa di Topolino, che è riuscito ad attizzare il fuoco dei buoni sentimenti alla pari dei grandi classici, questa volta raccontandoci una storia d'amore fraterno, quello che lega Anna e sua sorella Elsa, "La Regina delle Nevi." Anche qui ritroviamo gli elementi vincenti di Rapunzel, come la sete di libertà, l'antagonista non immediatamente riconoscibile, lo spirito di sacrificio e la predilezione per i personaggi maschili senza un titolo nobiliare, senza contare la leggera ossessione degli autori per i capelli che cambiano colore.
Sebbene la trama forse non sia così ben intrecciata quanto quella della Raperonzolo disneyana e la somiglianza delle due sorelle a volte rischi di innescare mortificanti paragoni con i film tv di Barbie, le critiche positive continuano a fioccare come neve per quello che è stato definito, probabilmente a ragione, come il miglior film dai tempi del Rinascimento Disney, ovvero il fortunato periodo che va dal 1991 (La Sirenetta) al 1999 (Tarzan) includendo capolavori come La Bella e la Bestia e Il Re Leone. In altre parole, Frozen si è rivelato una provvidenziale boccata d'aria fresca di montagna, perfetta per rinvigorire una lunga tradizione come quella dell'animazione Disney. La modernità sembra aver finalmente riscoperto l'incanto dei grandi successi del passato, tanto che si potrebbe persino parlare dell'inizio di un nuovo canone.
Gli echi e le auto-citazioni sono innumerevoli. Un esempio: la pinacoteca del palazzo reale, in cui Anna pregusta l'inizio di una nuova vita e canta la sua disperata brama d'amore (For the first time in forever, in italiano Oggi per la prima volta), non è che l'equivalente della grotta dei tesori sommersi di Ariel. Se la sirenetta cercava risposte alle sue domande contemplando La Maddalena penitente di Georges de la Tour, la principessa scandinava sogna feste e balli davanti ai banchetti paesani di Bruegel, evade dalla realtà saltando su L'altalena di Jean-Honoré Fragonard e si impratichisce nelle danze dell'amore civettando coi busti di marmo e i galanti musici di quadri rinascimentali. Un'occasione ho, il successivo duetto pop (quasi stile "bimbiminchia") in cui si esibisce con Hans è una gustosa auto-parodia dei pas-de-deux delle sue antenate, decisamente più svenevoli. La storia della protagonista, d'altronde, è quasi uno studio sul processo evolutivo della principessa Disney: questa ingenua e fiduciosa Polly-Anna si risveglierà gradualmente dal ruolo tradizionale di "bella addormentata" per armarsi di determinazione e coraggio. Il suo è il percorso "femminista" già timidamente iniziato dalla teenager ribelle Ariel e portato avanti da Pocahontas e Mulan. Ma una tale, impegnativa eredità è controbilanciata dall'autoironia, la goffaggine e l'umanità di Anna, per cui è impossibile non sciogliersi.

L'altalena o I fortunati casi dell'altalena è un dipinto rococò di Jean-Honoré Fragonard
che aveva già ispirato alcuni bozzetti iniziali di Rapunzel. Una ragazza dondola sull'altalena,
spinta da suo marito, mentre uno spasimante si bea della sua vista nascosto tra i cespugli:
questa citazione pittorica sembra quasi anticipare il triangolo austeniano 
in
 cui si troverà coinvolta Anna.

Se Frozen è rimasto così tanto tempo nel freezer, spiega il produttore, è soprattutto per gli interrogativi e gli ostacoli posti da una fiaba così criptica come La Regina delle Nevi. Della storia originale rimane ben poco, salvo qualche giochino onomastico (il triangolo Hans-Kristoff-Anna è un richiamo al nome di Hans Christian Andersen) e l'immagine del "cuore di ghiaccio", ma attraverso i tormenti interiori di Elsa, apprensiva e atterrita dai suoi stessi poteri, la Disney riesce a raccontare una realtà a noi più vicina: quella dell'incomunicabilità, l'isolamento, la disperazione vissuta nel silenzio della propria stanza. E' questa la "porta chiusa" che sempre più spesso separa fratello e fratello, genitori e figli, riducendoli ad estranei. E' questa la "porta chiusa" che Anna cerca con tutte le sue forze di spalancare, sapendo che "Love is an open door".
Elsa, prigioniera di se stessa e dei suoi conflitti alla X-Men, è senza dubbio uno dei personaggi più complessi mai ritratti dalla Disney, dato che riunisce in sé il ruolo di co-protagonista, antagonista e aiutante magico: una tripla natura che basterebbe a far venire un cerchio alla testa a chiunque. 

Se proprio volete rovinarvi la sorpresa, cliccate qui.
 Col suo canto liberatorio, mentre il prodigioso castello di ghiaccio si cristallizza di fronte ai nostri occhi e l'algida regina si trasforma in una scintillante diva della dance anni '80, assistiamo anche al grande ritorno del musical disneyano. Let it go (All'alba sorgerò) regge il confronto con la celebre Defying gravity di Elphaba, futura malvagia Strega dell'Ovest di Wicked, per quanto le traduzioni italiane dei testi siano decisamente meno efficaci degli originali. Quanto al resto della colonna sonora e alle amenità grafiche, i motivetti più orecchiabili si accostano con disinvoltura ai canti lapponi e alle suggestioni musicali del Nord, portandoci tra i fiordi dell'immaginario regno di Arendelle, dove approdano navi vichinghe, svettano stavkirke, e sorgono le torri del magnifico castello ispirato ai palazzi reali di Oslo e Trondheim. A regnare, oltre il gelo, sono i colori dell'aurora boreale (verde, azzurro e porpora), e la cura dei dettagli è, come sempre, maniacale: ovunque non fioriscano fregi di ghiaccio, germogliano le decorazioni floreali in stile Rosemåling.
Per tutti questi motivi e per tanti altri, per essere un brillante compromesso tra passato e futuro, Frozen è l'equivalente cinematografico di un cristallo di neve: simile a tanti altri venuti prima di lui, eppure unico.


Caldi abbracci e tanti auguri di felice anno nuovo! 

12 commenti:

  1. Bello questo post!
    Però non clicco prima di vedere il film XD

    Tantissimi auguri anche a te

    Vale A

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    1. Grazie mia cara :) Fa un effetto stranissimo recensire un film Disney :)
      Tanti tanti auguri! :****

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  2. Ooooh quanta dolcezza *_______*
    Con questo post ho abbondantemente raggiunto la mia temperatura di fusione :) complimenti Raffy, un'analisi davvero attenta, precisa ma anche emozionante per quanto abilmente descrivi ogni cosa :)
    principessa Anna ;)

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    1. Grazie principessa!! *____*
      Bobo perché non ti fai lo shatush bianco come la tua omonima? *___*
      Pensaci...
      Caldi abbracci dal tuo Raff-Olaf, il pu-pazzo di neve *___*

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  3. Fresca di visione posso finalmente commentare questo articolo *-*
    Avevi ragione, va assolutamente visto al cinema (ho approfittato dell'ultimo giorno di "vacanze" per andare).
    Già prima di vederlo avevo sentito che de "La Regina delle Nevi" aveva ben poco, ma anche se è "liberamente ispirato" alla fiaba... è meraviglioso! La Disney è sempre la Disney ma non so da quanto tempo non mi emozionavo così per un film. Bellissimo dal primo all'ultimo minuto è dolce, entusiasmante, sincero, ironico, è tutto.
    Curatissimo in ogni dettaglio, anche le musiche mi sono piaciute molto.
    E poi il palazzo di ghiaccio... quella parte è bellissima. Wow! *-*

    "Attraverso i tormenti interiori di Elsa, apprensiva e atterrita dai suoi stessi poteri, la Disney riesce a raccontare una realtà a noi più vicina: quella dell'incomunicabilità, l'isolamento, la disperazione vissuta nel silenzio della propria stanza. E' questa la "porta chiusa" che sempre più spesso separa fratello e fratello, genitori e figli, riducendoli ad estranei. E' questa la "porta chiusa" che Anna cerca con tutte le sue forze di spalancare, sapendo che "Love is an open door"."

    Questo passaggio mi è piaciuto particolarmente perché hai centrato perfettamente la tematica più importante del film. Perché chi ha fratelli lo sa cosa vuol dire scontrarsi contro una "porta chiusa".
    Forse il fatto che per me quella di ieri sia stata una serata speciale e che qualche battuta mi abbia fatto venire la pelle d'oca perché sembrava che parlasse proprio a me dipende anche dal fatto che il film l'ho guardato con una delle persone più importanti della mia vita: mia sorella. Stiamo passando un momento non facile ma proprio per il fatto di aver vinto la barriera dell'incomunicabilità adesso riusciamo a farci forza, insieme.

    Insomma, lo abbiamo atteso tanto ma alla fine direi che ne è valsa la pena. Per me entra di diritto nell'Olimpo dei classici Disney. Uno di quelli da vedere e rivedere per emozionarsi ancora e ancora.
    Come opinione personale ti dico che mi è piaciuto soprattutto per questo: perché dimostra che ci sono infiniti tipi d'amore, tutti forti allo stesso modo. Poi sono due sorelle, non potevo non lasciarmi conquistare ;)

    Complimentissimi per l'articolo, Raffy. Credo proprio che stavolta tu ti sia superato. Pensa un po', dopo anni riesci a stupirmi ancora. Bravo! *-*

    Un bacione con schiocco

    Fiocco di neve ;)

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  4. *____* Ricordo che mi avevi mandato le prime immagini rilasciate dalla Disney e sono contento che il film non abbia raffreddato il tuo entusiasmo! Il tema centrale io l'ho trovato bellissimo e soprattutto molto attuale, perciò mi fa piacere leggere che al cinema ci sei andata proprio con tua sorella ;) Io ci sono andato con la mia amica Anny, che è un po' una sorella d'adozione. Alla mia sorellona di sangue (che tra l'altro vive sui monti) ho detto mille volte di andarlo a vedere ma nei pochi giorni di vacanza in cui è tornata in famiglia non ha avuto molto tempo -.- Ce lo vedremo in dvd...

    Comunque ti ringrazio tanto, recensire un vero, nuovo "classico" Disney mi ha emozionato e mi fa molto piacere che sia riuscito persino a sorprenderti! :D
    Un caldo abbraccio e un bacio gusto grog da un più che mai sciolto Raffy :*

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    1. È stato bellissimo vivere l'attesa di questo film insieme a te! *______* E devo confessare che la Disney ha superato ogni mia aspettativa perché non mi aspettavo affatto che il film fosse così. È anche meglio di qualsiasi idea potessi essermi fatta, di ogni mia più rosea aspettativa *________*


      Per me hai fatto benissimo ad andare a vederlo con Anny. Siete fratelli perché vi siete scelti col cuore ;)
      E sarà bellissimo anche rivederlo con la tua sorellona in dvd. Secondo me quando si vedono i film con un'altra persona la visione si arricchisce di sfumature nuove ;)

      Un caldo abbraccio anche a te! :*

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    2. Sono perfettamente d'accordo con te! :) Ora non ci resta che aspettare un nuovo film *_____*

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    3. Ecco, quale film aspettiamo adesso? *__________*
      Maleficent potrebbe essere un'idea? Si accettano proposte ;)

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    4. *________* Non lo so non lo so oddio non lo so *_____*
      Aspetto con ansia parecchi film, ma non disneyani. Su Maleficent sono un po' scettico... I remake fiabeschi non sono un po' troppi ultimamente? :( Devo ancora riprendermi dall'indigestione di Biancanevi di due anni fa...

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    5. No no, non parliamo di quei Biancanevi...
      Per i remake fiabeschi mi chiedo cosa faranno quando avranno ripreso tutte le fiabe... i remake dei remake?
      Non so, tu fammi sapere qualche film che stai aspettando. Magari possiamo aspettare anche uno di questi insieme ;) Sarebbe un piacere *________*

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    6. Presto detto *____* Un film che aspetto con ansia è The Grand Budapest Hotel. Per due motivi:
      - Il protagonista è Ralph Fiennes...
      - Il regista è Wes Anderson, lo stesso de I Tannenbaum e Moonrise Kingdom.
      Non so se ti piaccia o se sia il tuo genere... Io adoro la follia che dilaga in questo genere di film *____*

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