giovedì 5 giugno 2014

Cornuta e contenta

So che è sbagliato, so che tutti ne hanno sparlato, ma io dovevo proprio vederla
Angelina Jolie con due etti di corna in testa...
Non so da dove venga, questa mania di rimodernare fiabe già belle così come sono. Credo da uno strano miscuglio di nostalgia e gigioneria. Questa volta tocca a La Bella Addormentata, storia tra le più amate, interpretata a seconda dei casi come un'allegoria del ciclo delle stagioni o come metafora del conseguimento della maturità sessuale femminile (la puntura dell'ago rappresenterebbe il menarca), anche se a me tutta questa insistenza sul fuso degli arcolai fa pensare che possa essere stata anche una specie di pubblicità progresso medievale contro i pericoli del tetano.
Di questa biografia inedita di Malefica, la stilosissima strega cornuta, si è detto così tanto e se n'è parlato così male che tutto sommato mi aspettavo di peggio. Il film è di gran lunga migliorabile, ma ho trovato interessanti alcune intuizioni, come le origini "naturalistiche" di Malefica nei panni di fata protettrice della brughiera. La "benefica" baby-Malefica (per quanto sia già parecchio inquietante con quelle ali giganti e le corna da caprone) vive a stretto contatto con la terra, in un mondo ancestrale e panteistico. La sua graduale trasformazione in "cattiva" ricorda un po' la diffamazione subita dagli dèi pagani nel processo di cristianizzazione della società: per la regola secondo cui le divinità dei popoli vinti tendono sempre a diventare diavoli per i vincitori, la splendente Diana, ad esempio, da dea della caccia e dei boschi, è divenuta la protettrice delle streghe, che, a loro volta, non sono altro che le giovani sacerdotesse pagane trasformate in vecchie megere. Allo stesso modo le corna, considerate simbolo di fertilità, sono passate a cingere la testa del Diavolo, la cui figura è in tutto e per tutto modellata su quella di dèi campestri e "bestiali" come Pan/Fauno, che il Cristianesimo si è affrettato a demonizzare proprio perché incarnavano la forza incontrollabile della natura. Questa velata contrapposizione tra anarchia pagana e rigore cristiano, per quanto assente nella storia che tutti conosciamo, sembra adattarcisi benissimo se consideriamo che il primo atto malvagio di Malefica è rovinare una festa di battesimo!
Non mi spiego, però, perché chiamarla Malefica anche quando è ancora una fata buona. Non sarebbe stato più opportuno un cambio di nome, un po' come l'angelo Lucifero, che a partire dalla sua caduta è noto come Satana?

Non so cos'avessero in mente quelli della Disney, ma quando Angelina ha spiegato le
ali ho pensato con un brivido al terrificante Lucifero di Franz von Stuck e alle incisioni
di Gustave Doré per il Paradiso perduto.
 
Sedotta, abbandonata e tradita da quella che credeva il suo principe azzurro (le corna le aveva già da prima, però), la fata incattivita si vendica gettando una terribile maledizione sulla piccola Aurora. E fin qui, più o meno rimaniamo sui binari della storia. Senonché Malefica si rivela ben presto una cattiva poco convinta, divisa tra sete di vendetta e rimorso. Un'antagonista voyeurista, che spia l'innocente principessa in attesa che si compia il maleficio ma non si azzarda a torcerle un capello. In altre parole, prende tempo. La ragazza, intanto, vive inconsapevolmente una specie di Truman Show, giostrato da Malefica, che, come un qualsiasi spettatore di Sky, mette "in pausa" Aurora quando vuole, la riprogramma, alterando a piacere il suo ritmo sonno-veglia, finché - sorprendentemente - il suo rancore comincia a sbollire e si fa strada un'insospettabile simpatia per la "bestiolina"...
Insomma, anche senza badare alle corna e alle ali, risulta chiaro che questa Malefica è un personaggio ibrido e complesso. Solo di tanto in tanto balugina il sarcasmo del suo corrispettivo animato. Rispetto al film del 1959, infatti, la Malefica impersonata da Angelina Jolie è molto più istintiva. E' sì crudele, ma come può esserlo un bambino o Madre Natura, per tanto è tutt'altro che incapace di amare.
L'interpretazione della Jolie, quasi inutile dirlo, è magnifica: si sarebbe potuto fare a meno di un bel po' di battute patetiche e della voce narrante, e lasciar parlare solo il suo volto ossuto.
A quanto sembra, comunque, il cachet della signora Pitt sarà stato talmente esorbitante da non permettere di ingaggiare alcun altro attore decente. Elle Fanning è un'addormentata non poi così bella e le doti recitative di attrici di prestigio come Imelda Staunton non riescono a distrarre dal fatto che il ruolo delle Fate Madrine non abbia granché senso in questa riscrittura della storia, visto che non si capisce nemmeno da che parte giochino.
A proposito di fate, personalmente avrei falciato senza pietà tutto quel brulicante sottobosco di folletti deformi, mostri vegetali, elfi alieni e tutti gli altri rimasugli di Avatar e Il Signore degli Anelli. Gli scenari virtuali hanno fatto il loro tempo: non se ne può più. E la cosa peggiore è che tutto questo guazzabuglio di pixel è associato a scene incantevoli che sembrano incise da Gustave Doré (le vedute aeree di Malefica in volo) o ancora dipinte da un preraffaelita (specie le sequenze più cupe, come quelle in cui la strega vaga sola e ferita per i campi, o ancora quando Aurora sgonnella per prati e boschi.) Insomma, per la prossima volta, meno 3D e più John William Waterhouse!

Un'Ofelia di John William Waterhouse. Quando si tratta di dipinge fanciulle che
vagabondano sconsolate per le selve, a Waterhouse non lo batte nessuno.

Maleficent è un film che lascia perplessi. Tutto ciò che possiamo fare è tenere bene a mente che non si tratta de La Bella Addormentata, ma di un'altra fiaba, indipendente dall'originale. Ammesso che ci sia un'originale, visto il passaggio da un anonimo francese a Basile, da Perrault a Grimm, da Tchaikovsky a Walt Disney, con variazioni spesso scioccanti.
In questa fiaba la morale ruota intorno alla fiducia, e re e principi azzurri fanno una magra figura, tutto a vantaggio della solidarietà tra donne. Assistiamo ancora una volta ad una rivalsa contro la matrice certamente patriarcale delle folk-tales, un processo di revisione femminista della fiaba già cominciato negli anni Settanta da Angela Carter e recentemente ripreso sempre più spesso al cinema (basti pensare al finale di Frozen.)
In attesa di sentire la vostra e capire io stesso se debba ritenerlo o no un film da ricordare, ci dormo su, ascoltando la cover di Once upon a dream di Lana del Rey, che con la sua voce velenosa culla gli spettatori rimasti seduti a guardar scorrere i titoli di coda e li trascina dolcemente in sogni al cloroformio...
 

10 commenti:

  1. Credo che la moda provenga da Once Upon A Time, ora faranno anche Cenerentola.

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    1. Eh sì, ho visto il trailer... Stiamo un po' esagerando. Sofia Coppola farà una nuova versione della Sirenetta...

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  2. La Jolie mi piace in tutte le salse. Certo che però Malefica ex brava ragazza no, eh...

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    1. Diciamo che di malefico c'è ben poco in lei a questo giro ;)

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  3. Bellissimo post, ma credo tu abbia visto qui dentro più di quel che realmente c'è. Io l'ho trovato un film proprio brutto. Tutte le tempistiche erano sballate, pathos assente, personaggi piatti, Aurora col risolino scemo che era meglio se dormiva. Angelina si salva, è splendida, però anche il suo personaggio non è scritto benissimo. La cosa peggiore comunque resta lo sviluppo della trama in se. Non si capisce quando finisce il prologo, dove sta la parte finale, scorre via tutto come un enorme trailer.
    Più bella la tua recensione che il film ;)

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    1. Grazie! :) Diciamo che mi sono concentrato soprattutto sugli aspetti che mi sono piaciuti, -magari dilagando un pò - perché i difetti di questo film lì hanno già ben sviscerati. Ripeto, si poteva fare molto di più. Magari è per questo che il mio cervello ha voluto leggere sottotesti là dove forse non ce ne sono :P
      Comunque grazie ancora ;)

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  4. Questo post è talmente ben scritto che mi fa venire voglia di vedere un film che ho etichettato come pacconazzo da tempo.
    "anche se a me tutta questa insistenza sul fuso degli arcolai fa pensare che possa essere stata anche una specie di pubblicità progresso medievale contro i pericoli del tetano."= chapeau :*

    Vale A

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    1. Ahahahahah ti ringrazio!! :D Io sono andato a vederlo sapendo che sarebbe stato un pacconazzo e forse proprio per questo sono riuscito a trovarci qualcosa di buono.... Però non si può dire che sia un bel film, solo che sarebbe potuto esserlo ;)
      Grazie ancora!

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  5. Che carino è il tuo blog?
    Da "collega" blogger mi sono aggiunta e ti seguirò con piacere. Questo film in tanti lo odiano e altri lo amano, e io devo ancora vederlo... chissà u.u

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    1. Grazie collega! E benvenuta! :)
      Quando lo vedi fammi sapere cosa ne pensi allora ;)

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