mercoledì 2 maggio 2012

"Dolce come il cioccolato" di Laura Esquivel

No, tranquilli, non è quella Laura Esquivel. Non lasciatevi spaventare dall'omonimia con quel patito feo de Il mondo di Patty.Il titolo italiano non è un granché, e neanche quello originale (Como agua para chocolate, "come l'aqua per il cioccolato", si riferisce al fatto che in Messico la cioccolata calda si prepara con l'acqua anziché col latte, in più da quelle parti dire che due persone sono "come acqua per il cioccolato" è un po' come dire che sono sono "come il limone sul pesce. E' la morte sua!"), ma ¡ay, caramba! se non è un buon libro. 
All'inizio pensavo fosse uno dei tanti titoli sdolcinati come Il suadente profumo del karkadè in fiore, Il fascino segreto del cardamomo, Un amore che sa di cannella o La ragazza dall'alito pepato (Okay, questi titoli li ho inventati io ma se fate un giro in libreria ne troverete anche di peggiori). Insomma, diffido sempre dei romanzi culinari, perchè mi sembrano più o meno tutti uguali e, ironia della sorte, insipidi.
Dolce come il ciccolato,
di Laura Esquivel,
Garzanti, 184 pg., 9,90 €
Questo però non è il caso di Dolce come il cioccolato, forse perchè è stato scritto nel 1989 A.C. (Avanti Clerici), quando Benedetta Parodi faceva... ehm... qualunque cosa facesse prima di darci dentro col mattarello.
Ogni capitolo di Dolce come il cioccolato inzia con una ricetta, una per ogni mese dell'anno: si elencano gli ingredienti e si procede con la preparazione, che però è sempre interrotta dal racconto della vita di Tita. Per un'assurda tradizione di famiglia, è tenuta a rimanere nubile per accudire sua madre nella vecchiaia, perciò quando Pedro, di cui è follemente innamorata, chiede la sua mano, la tirannica Mamà Elena oppone un netto rifiuto. Al giovane non resta altra scelta che sposare Rosaura, la sorella maggiore di Tita: è l'unico modo per non perdere per sempre la donna che ama...
Ogni ricetta porta con sè un frammento delle vicessitudini della protagonista, episodi quasi agiografici, che ruotano intorno alla cucina, luogo del sacro, del mistero, del magico e dell'ancestrale, dove convivono realtà e prodigio.
Una lettura torrida, piccante e coinvolgente, a metà strada tra un romanzo rosa, un ricettario e un suggestivo libro di leggende.

Se vi dovesse interessare la cucina messicana, potete trovare su questo blog (in inglese) le ricette di Dolce come il ciccolato. Vista la difficoltà, pensavo di cimentarmi con qualcosa di più semplice come i tamales, ma mi sono arreso ancora prima di leggere tutti gli ingredienti: mi sono fermato a "farina di mais". Spero che voi ragazzi di città siate più fortunati di me nella ricerca di ingedienti esotici! Io intanto mi gusto il film (Come l'acqua per il cioccolato, 1992), sperando che sia caliente quanto il libro.

8 commenti:

  1. Ma sai che scrivi proprio bene? Mi hai messo una voglia incredibile di andare subito in libreria a comprarlo!! Comunque, sempre in tema di ricette e Sud America, ti consiglio "Dona Flor e i suoi due mariti" di Jorge Amado (sempre che tu non l'abbia già letto :) ...)
    Alex V

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    1. Ma grazie!!! *____* Sono contento di averti invogliato a leggerlo (in realtà mi hanno pagato profumatamente *risata malefica*)... e comunque non ho mai letto "Dona Flor", seguirò con piacere il tuo consiglio! :D
      Grazie ancora! :*

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  2. Concordo con Alex V :D Fai venire voglia di correre in libreria e minacciare il/la commesso/a di dare a tutti quelli che entrano il libro che di cui hai parlato xD ah!
    Vado a cercarmi anche questo libro! *adora cucinare*
    Baci slurposi, genio:*

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    1. Ahahahahahah, d'accordo,cuore, ma non essere troppo minacciosa con i commessi! :D
      Baci libidinosi :*

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  3. Sto libro l'ho letto l'anno scorso e devo ancora superare l'angoscia che mi ha provocato :-D Mai letto niente di più grottesco, insulso, mal scritto e disorganico!!!

    P.S. Si è capito che non mi è piaciuto? Secondo me l'ha scritto la Parodi :-D

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    1. Be', sì, si è capito benissimo :D
      Comunque concordo solo sul grottesco... a volte lo è, ma credo che non guasti. Mi hanno colpito molto gli espedienti narrativi, le metafore e le situazioni paradossali. Riconosco però che è un libro che divide, un po' come il piccante: c'è chi lo adora e chi non lo sopporta.
      Io comunque l'ho letto solo in spagnolo, spero che la traduzione italiana non abbia inciso negativamente!

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  4. Commento tardi ma commento un libro e un film che a me sono piaciuti molto per la loro aria 'grottesca' e irreale. Nulla a che vedere con i titoli (inventati ma mica tanto) che citi tu. Ma hai letto la Maga delle Spezie? Nulla di particolarmente interessante. Il film invece è ORRIBILE se non fosse per la splendida attrice.
    Attendo la recensione dei libri della Parodi :-P

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    1. Sono contento di sapere che ti piace, perchè è un po' incompreso, secondo me... Quanto alla Maga delle Speze, non l'ho letto, perciò me la sono scansata! :D
      I libri di Benedetta arriveranno ben presto nella mia biblioteca! :D

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